Il prossimo 29 luglio si procederà alla benedizione e alla successiva consegna di 132 nuove abitazioni ad Ajuy, nella provincia di Iloilo, che verranno destinate ai sopravvissuti del tifone Yolanda. Ad annunciarlo è il Jaro Archdiocesan Action Center (Jasac), secondo cui la cerimonia di consegna inizierà alle 8 del mattino con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal locale arcivescovo mons. Angel N. Lagdameo. Il nuovo complesso abitativo, chiamato “Caritas Village”, consiste in 66 case bifamiliari, costruite su un terreno di 1,6 ettari nel rione di Malayu-an, Ajuy. Assieme alle abitazioni, l’area offre anche un sistema di strade, fognature e impianto idrico, un luogo dedicato ai bambini, un edificio multi-funzionale, un campo da basket, e tutta una serie di servizi e di programmi per lo sviluppo dell’area. Meliton Oso, direttore Jasac, sottolinea cue il progetto si è reso possibile grazie all’impegno di Caritas Austria attraverso Caritas Internationalis, Nassa/Caritas Filippine, la Chiesa locale e, in particolare, l’arcidiocesi di Jaro attraverso il comitato per la pastorale sociale. Il centro ospiterà 132 famiglie le cui case sono state completamente distrutte dal tifone e che non hanno potuto ricostruirle perché i proprietari dei terreni non hanno concesso il nulla osta o perché erano entro i 40 metri in cui vige il divieto di costruzione (provvedimento emanato dopo la tragedia).
“Dopo il passaggio di Yolanda – spiega il direttore Jasac – questa gente non ha perso solo le proprie case, ma anche ogni mezzo di sostentamento. Per questo è importante aiutare le famiglie a riguadagnare i mezzi per vivere e rendere le loro comunità di nuovo funzionali”. “Non possiamo – aggiunge – ridurre questa gente allo stato di mendicanti”.
La Chiesa filippina ha già stanziato circa 9,7 milioni di euro in progetti di recupero, assistenza, riabilitazione a favore di oltre due milioni di persone colpite dal supertifone Yolanda. Abbattutosi sulle isole Visayas l’8 novembre 2013, Haiyan/Yolanda ha colpito a vario titolo almeno 11 milioni di persone, sparsi in 574 fra municipalità e città diverse; per un ritorno alla normalità saranno necessari otto miliardi di dollari.
Ancora oggi risultano oltre 1.700 dispersi; il numero delle vittime sarebbe superiore a 5mila, anche se il presidente Aquino ha voluto ridimensionare le cifre, sottolineando che le prime stime [superiori a 10mila] erano frutto della reazione emotiva alla tragedia e il numero dei morti non supera i 2.500.
Del resto l’estensione del territorio, la sua frammentazione e la difficoltà nell’accedere in alcune aree hanno rappresentato un serio ostacolo agli interventi. Nelle settimane successive alla tragedia anche il Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) ha lanciato una raccolta fondi per aiutare i sopravvissuti. Papa Francesco ha visitato i sopravvissuti al tifone Yolanda lo scorso 17 gennaio.
Redazione Papaboys (Fonte www.asianews.it)