Si presenta così, con il nome dell’Immacolata deturpato e con l’icona della nostra Mamma sbeffeggiata, il party organizzato da alcuni collettivi, tra cui La Mala educacion e Link, all’interno di locali universitari.
La raccapricciante festa programmata per questa sera, 6 dicembre, avrebbe dovuto prendere luogo nei locali universitari di via Filippo Re “Lab deriva”.
Per far fronte a questa provocazione, è stato chiamato in causa il rettore dell’Ateneo di Bologna, Francesco Ubertini, l’Università infatti, ha trovato un cavillo burocratico per annullare la spregevole iniziativa.
A questo segue la risposta dei collettivi che cosi si esprimono:
“E noi che credevamo di essere in uno Stato e una Università laici dove poterci esprimere, anche provocatoriamente come ci insegnano i movimenti lgbt e trans-femministi, senza incorrere in censura, bigottismo e repressione. Ci viene infatti difficile immaginare una motivazione legittima per opporsi ad iniziative che portano all’interno dei nostri luoghi i temi della sessualita’ consapevole, della contraccezione gratuita, della liberazione dei corpi e dei femminismi”.
Il collettivo La Mala educacion annuncia però una manifestazione di protesta.
“Non ci faremo fermare da ridicole minacce e beceri post di violenti bigotti oggi dalle 13 in poi ricorderemo a chiunque sia spaventato dalla nostra azione politica in Università che la censura non ci ferma. Quindi muniamoci di preservativi, pillole o qualunque contraccettivo vi venga in mente (o meglio della loro versione fotografica) e infestiamo le bacheche online e le mente dei cattivoni bigotti con qualcosa con cui non hanno molta familiarità”
.Questo evento, come si legge di seguito, è stato fatto per questioni universitarie (esami in arrivo) e politiche (contro la Lega), infatti, in merito al party, è stato scritto questo:
“Gli esami sono alle porte e hai un’ansia della Madonna? Ci pensiamo noi- scrivono– mettiamo al bando la verginale santità mariana. E’ arrivato il momento di celebrare l’Immacolata con(trac)cezione con un indecoroso party della Madonna”.
I collettivi invitano dunque a scatenarsi “contro i vari Salvini, Pillon e Fontana che vorrebbero limitare le scelte sui nostri corpi e le nostre vite”.
Concludono: “Ovviamente nessuno spazio a comportamenti fascisti, razzisti, omolesbotransbifobici, machisti, sessisti e killjoy.”
Queste polemiche ricordano quelle scoppiate dodici anni fa, nell’estate del 2007, quando nel quartiere San Vitale spuntò un altro evento blasfemo, patrocinato dal Comune.
La Curia all’epoca prese iniziativa con delle Preghiere riparatrici a San Luca guidate dall’allora arcivescovo Carlo Caffarra.
Anche quell’evento, grazie a Dio, fu cancellato.
Il primo cittadino di allora, si dimostrò intollerante a tale vergogna e denunciò l’evento.
La procura bolognese dopo qualche anno, archiviò le offese fatte alla nostra Mamma, non riscontrandovi reati.
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