CITTA’ DEL VATICANO – Domani pomeriggio alle 16.00, Papa Francesco si recherà in Piazza di Spagna per il tradizionale omaggio all’Immacolata nel giorno in cui la Chiesa celebra questa solennità. Prima di rientrare in Vaticano, il Pontefice farà visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per una preghiera davanti all’Icona della Salus Populi Romani, come hanno già fatto in varie occasioni Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Sul dogma dell’Immacolata, proclamato da Pio IX nel 1854, Federico Piana della Radio Vaticana ha intervistato il padre servita Salvatore Perrella, preside della Pontificia Facoltà Teologica Marianum:
R. – Il dogma è una verità che ci comunica l’amore di Dio per noi, e nello specifico comunica l’amore che Dio ha avuto fin dagli inizi verso la Madre del suo Figlio, Gesù. Questo è un dogma che comunica questa verità: Maria, nel suo ingresso al mondo, è stata amata di un amore preferenziale. Non a scapito di noi, dell’umanità: Lei rimane l’eletta Madre del Figlio di Dio. E in Maria, sorella nostra, tutta l’umanità è amata da Dio di un amore irrevocabile. Questo è il senso del dogma dell’Immacolata Concezione: una festa antica, già presente nel VII secolo in Oriente e poi via via adottata in Occidente.
D. – Prima che Pio IX, nel 1854, l’8 dicembre, promulgasse questo dogma, c’era il popolo che aveva precorso questo dogma, che accettava questa idea …
R. – Sì, certo. Dobbiamo sapere che un dogma nasce sempre dallo studio: di che cosa? Non studio algebrico matematico filosofico, ma nasce invece da questo studio della Parola di Dio. E leggendo la Parola di Dio, scrutando le ricchezze di questa Parola di Dio e vedendo la sinfonia delle opere di Dio, la Chiesa ha saputo trovare i fondamenti di questo dono. Maria è la “piena di grazia”, e la pienezza di grazia in cosa consiste? Nello sguardo misericordioso e amoroso di Dio fin dagli inizi. Qualcuno potrebbe obiettare: ma perché a Maria sì e a me no? Diceva Rahner: è la solita invidia di natura pseudo-democratica che non tollera che ci possa essere qualcuno migliore di noi. Maria è una di noi, ripetiamolo, perché sorella nostra in Adamo, ma non è come noi, perché diversamente da noi lei ha saputo sempre dire “sì”, senza esitazioni, nella fedeltà, e quindi nella bellezza di questo “sì”.
D. – Il Papa si recherà in Piazza di Spagna a rendere omaggio all’Immacolata. Che cosa possiamo dire in merito a questa tradizione?
R. – Sì: andiamo all’origine di questo monumento mariano che poi ha visto copie diverse nelle varie città del mondo. E’ stato Pio IX che, al termine di questo percorso – lungo, laborioso ma anche entusiasta – di definizione dogmatica, ha voluto dare un segno esterno: sulla colonna più alta della città è assisa la Madre Immacolata di Cristo. Maria veglia la città, guarda la città, benedice la città e benedicendo la città di Roma, benedice tutte le città unite a Roma nella fede. E se il Vescovo di Roma – ieri Pio IX, Pio XII, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II, Papa Benedetto e oggi Papa Francesco – si reca ad omaggiare la Vergine Maria, esprime un gesto di filiale pietà, esprime un gesto comune. E’ un segno pudico, è il segno dell’amore. E come vedete, ci ritroviamo sempre all’origine di tutto: l’amore.
Radio Vaticana