R. – Il dogma è una verità che ci comunica l’amore di Dio per noi, e nello specifico comunica l’amore che Dio ha avuto fin dagli inizi verso la Madre del suo Figlio, Gesù. Questo è un dogma che comunica questa verità: Maria, nel suo ingresso al mondo, è stata amata di un amore preferenziale. Non a scapito di noi, dell’umanità: Lei rimane l’eletta Madre del Figlio di Dio. E in Maria, sorella nostra, tutta l’umanità è amata da Dio di un amore irrevocabile. Questo è il senso del dogma dell’Immacolata Concezione: una festa antica, già presente nel VII secolo in Oriente e poi via via adottata in Occidente.
D. – Prima che Pio IX, nel 1854, l’8 dicembre, promulgasse questo dogma, c’era il popolo che aveva precorso questo dogma, che accettava questa idea …
R. – Sì, certo. Dobbiamo sapere che un dogma nasce sempre dallo studio: di che cosa? Non studio algebrico matematico filosofico, ma nasce invece da questo studio della Parola di Dio. E leggendo la Parola di Dio, scrutando le ricchezze di questa Parola di Dio e vedendo la sinfonia delle opere di Dio, la Chiesa ha saputo trovare i fondamenti di questo dono. Maria è la “piena di grazia”, e la pienezza di grazia in cosa consiste? Nello sguardo misericordioso e amoroso di Dio fin dagli inizi. Qualcuno potrebbe obiettare: ma perché a Maria sì e a me no? Diceva Rahner: è la solita invidia di natura pseudo-democratica che non tollera che ci possa essere qualcuno migliore di noi. Maria è una di noi, ripetiamolo, perché sorella nostra in Adamo, ma non è come noi, perché diversamente da noi lei ha saputo sempre dire “sì”, senza esitazioni, nella fedeltà, e quindi nella bellezza di questo “sì”.
D. – Il Papa si recherà in Piazza di Spagna a rendere omaggio all’Immacolata. Che cosa possiamo dire in merito a questa tradizione?
R. – Sì: andiamo all’origine di questo monumento mariano che poi ha visto copie diverse nelle varie città del mondo. E’ stato Pio IX che, al termine di questo percorso – lungo, laborioso ma anche entusiasta – di definizione dogmatica, ha voluto dare un segno esterno: sulla colonna più alta della città è assisa la Madre Immacolata di Cristo. Maria veglia la città, guarda la città, benedice la città e benedicendo la città di Roma, benedice tutte le città unite a Roma nella fede. E se il Vescovo di Roma – ieri Pio IX, Pio XII, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II, Papa Benedetto e oggi Papa Francesco – si reca ad omaggiare la Vergine Maria, esprime un gesto di filiale pietà, esprime un gesto comune. E’ un segno pudico, è il segno dell’amore. E come vedete, ci ritroviamo sempre all’origine di tutto: l’amore.
Radio Vaticana
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