Com’è nato il progetto “Celentano and Friends”?
Avendo già alle spalle anni di amicizia e collaborazione sia con Giacomo Celentano che con Roberto Bignoli, negli ultimi mesi le nostre strade si sono incrociate di nuovo e abbiamo avuto l’opportunità di lavorare insieme in varie occasioni. Diverse sono state le partecipazioni ad eventi di beneficienza e solidarietà, come l’incontro con i detenuti al Carcere di Opera (MI) o il ritrovo con i veggenti di Medjugorie ai palazzetti di Varese e Andria. Tutti episodi in cui l’ascolto e la condivisione delle esperienze altrui ci hanno permesso di maturare un’altra, particolare visione del nostro modo di fare musica: non più un unico e specifico genere secondo i precedenti standard di ognuno, ma una mescolanza di stili adattati ai punti di vista di tutti gli artisti, dal pop melodico di Giò Paoli al rap di Stefano “Ryal” Reale. Il risultato ne è un’unione professionale e affettiva che, seppur con qualche piccola divergenza, punta sempre verso un solo e comune obiettivo: cantare emozioni, parole di conforto e di speranza e poterle quindi trasmettere agli altri. E’ così che nasce il progetto “ Giacomo Celentano&Friends” .
Lei oltre ad essere stato l’arrangiatore ufficiale del cantautore Roberto Bignoli, ha anche arrangiato un album di Giacomo Celentano. Come ha conosciuto Giacomo?
Un pomeriggio nel lontano 1997, ricevetti una telefonata da un tale:
“Salve, buongiorno, mi chiamo Giacomo Celentano… ” “Sì, e io sono
Beethoven!” “No, no, veramente. Sono Giacomo Celentano! So che lei è
un arrangiatore, mi ha dato il suo numero Roberto Bignoli… ” e fu
allora che mi disse le ragioni per le quali mi aveva contattato. Era
rimasto piacevolmente sorpreso dalla sigla “Ballata Per Maria”
trasmessa da Radio Maria in tutto il mondo e da me arrangiata, ed
esprimeva il desiderio di un aiuto per portare avanti un progetto di
brani cristiani. Gli risposi che non c’erano problemi. Da allora,
abbiamo partecipato al Festival di Sanremo (2002) con il mio brano
“You And Me” e sono stato produttore artistico e co-autore del disco
“Inevitabilmente Noi” (2009). La nostra collaborazione continua
tuttora.
So che anche lei è molto legato a Medjugorje. Qual è stata la sua
esperienza?
Sono entrato in contatto con il mondo di Medjugorje nei primi anni
’80. Avevo appena conosciuto Roberto che –strano a dirsi, come Giacomo
avrebbe fatto quindici anni dopo- mi propose di scrivere insieme delle
canzoni a carattere religioso, dedicate proprio alla Madonna di
Medjugorje. Ci recammo poi insieme sul posto e fu un’emozione
grandissima, ancor più perché ebbi la possibilità di fare lì la Santa
Cresima, con la benedizione di Padre Jozo. Di recente vi sono tornato
dopo un lungo periodo: le poche case sono state affiancate da grandi e
numerosi edifici, alberghi, negozi al fine di contenere pellegrini e
turisti. Nonostante l’inevitabile shock per il cambiamento, l’aria che
ho sentito appena sceso dall’auto al mio arrivo è stata la stessa.
Così pura, unica, inconfondibile, come se il tempo si fosse fermato
lì, molti anni prima. Oggi, a distanza di tanto tempo, posso dire e
credere di aver a mia volta risposto alla Sua chiamata.
Servizio di Rita Sberna
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