Miguel d’Escoto torna a celebrare messa dopo essere stato sanzionato da Giovanni Paolo II trent’anni fa con la proibizione di esercitare il ministero sacerdotale; Ernesto Cardenal, collega d’abito di d’Escoto, non aspira più alla celebrazione dei sacramenti anche se gli arrivasse l’indulto, che comunque non ha richiesto; anch’egli venne redarguito pubblicamente dal Papa polacco in casa propria e sospeso a divinis pochi mesi dopo, ma oggi non risparmia lodi al successore argentino e alla sua “rivoluzione evangelica” nella Chiesa postconciliare. Il sandinista Daniel Ortega, pluripresidente del Nicaragua e al momento Capo di stato in esercizio, ricevette Wojtyla nel 1983 e pensò bene di organizzare una turba vociante di militanti sandinisti che al grido di “entre cristianismo y revolución no hay contradición” interruppero la messa papale in piazza della Rivoluzione a Managua.
Altri tempi, certo.
Oggi al Papa avversario, al nemico della rivoluzione e della “iglesia popular” di un tempo, un brizzolato Ortega ha appena annunciato di voler dedicare un museo. “Un museo speciale” ha chiarito la prima dama e consorte Rosario Murillo portavoce del governo sandinista aggiungendo che si farà di tutto perché a marzo, anniversario del primo viaggio del Papa polacco in Nicaragua sia pronto e visitabile.
Il museo si chiamerà “Juan Pablo II” e sorgerà in una spianata sulle rive del lago di Manuaga ribattezzata Plaza de la Fe. Sarà un regalo al 58 per cento della popolazione registrata come cattolica nell’ultimo censimento dell’Istituto nazionale di statistica. Un omaggio soprattutto a papa Francesco e ai buoni rapporti con il Vaticano, e al cardinale emerito di Managua Miguel Obando y Bravo, che del museo Giovanni Paolo II sarà anche il principale donante.
Il porporato nicaraguense ha salutato con approvazione la creazione del museo e ha elencato con puntiglio i regali ricevuti da Giovanni Paolo II che, si presume, apporterà alla nuova istituzione: un rosario nero che il Papa si è sfilato e messo nelle sue mani sulla strada dell’aeroporto, a visita conclusa; un secondo rosario di colore bianco ricevuto nel corso del secondo viaggio in Nicaragua, il 7 febbraio 1996, due casule usate nelle celebrazioni, un pettorale, una medaglia commemorativa, una replica della cattedrale di Managua.
Per ora non si registrano commenti da parte dei vescovi del paese e neppure da parte di Leopoldo Brenes, ultimo arcivescovo di Managua e primo cardinale centroamericano dell’epoca Bergoglio. Di Alver Metalli ( www.terredamerica.com )
Nella foto del servizio: Giovanni Paolo II celebra messa con alle spalle una gigantografia di Augusto Cesar Sandino, l’eroe nazionale del Nicaragua
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