Evidentemente c’è un problema di comunicazione. Durante le dittature, nei mass media, venivano pubblicate soltatnto le notizie che il regime passava. Siamo tornati a quell’epoca oscura. La libertà di espressione è in serio pericolo. Mentre l’opinione pubblica è distratta da mille altri problemi insignificanti, la sinistra radicale, appoggiata da alcuni noti politici, continua a “perfezionare”, la legge omofobia, introducendo aggravanti come la rieducazione nelle associazioni gay per coloro che non si allineano al nuovo corso del pensiero unico. Gli attacchi contro la manifestazione di domenica a Firenze sono le prove generali di intolleranza, per chi non ammette il dissenso. Perchè le associazioni LGTB in nome del progresso sociale possono manifestare e la Manif Pour Tous, giudicata retrograda e fondamentalista non può esprimere le sue idee? Stiamo precipitando vero il baratro della ragione. Invochiamo da tutti il “buon senso”, per trovare la strada giusta del dialogo e della comprensione.
“La relatrice Capacchione del Pd sul ddl sull’omofobia ha dato parere favorevole a emendamenti, che se possibile, peggiorano la proposta di legge liberticida ed eterofoba che porta il nome di Scalfarotto”. Lo scrive sul suo sito il senatore di Ncd Carlo Giovanardi, che sottolinea come “oltre al carcere previsto per legge per chi sostiene idee che le associazioni gay ritengono discriminatorie nei confronti dei portatori di “orientamento sessuale” e “identità di genere” fanno capolino anche come protette dalla legge penale le persone che sono, oppure vengono identificate, ovvero percepite, come omosessuali o transessuali”. Come ciliegina sulla torta, osserva Giovanardi “viene reintrodotta la rieducazione obbligatoria presso le associazioni gay di chi si ostina per esempio ad essere pubblicamente contrario al matrimonio o all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali”.
Precisa l’onorevole Roccella: “Apprendiamo con grande preoccupazione che in commissione Giustizia al Senato la senatrice Capacchione del Pd, relatrice del provvedimento contro l’omofobia, ha espresso parere positivo su numerosi emendamenti che peggiorano ulteriormente il testo già pessimo approvato alla Camera. Un testo che non è amato da nessuno e che scontenta tutti: da una parte le associazioni e gli attivisti Lgbt che lo ritengono poco efficace, dall’altra tutti coloro che, al contrario, vedono in questo disegno di legge la creazione di nuove discriminazioni e pesanti rischi per la libertà di espressione e di associazione dei cittadini. L’unica via di uscita possibile è abbandonare definitivamente la legge Mancino per tornare alla proposta di un’aggravante specifica per i reati contro la persona agganciata all’articolo 61 del codice penale. La sinistra esca dall’arroccamento ideologico e dalla volontà di provocazione. Chi vuole spaccare la maggioranza che sostiene questo governo lo dica esplicitamente, senza imporre al paese leggi liberticide che umiliano la famiglia così come disegnata dai nostri padri costituenti”.
a cura della Redazione Papaboys
Affaritaliani 7 gennaio 2014; Libero 9 gennaio ; Il Manifesto 10 gennaio
Contro l’omofobia serve una legge ben fatta
Sacrosanta una legge in difeza dei gay
Una legge contro l’omofobia
Una legge ben fatta che sanzioni chi offende o maltratta (sintetizzo) una persona omosessuale per il solo fatto che è omosessuale, è sacrosanta. Le domande alle quali mi pare bisognerebbe rispondere sono le seguenti: è giusta una legge che sanzioni coloro che offendono o maltrattano (sintetizzo) una persona dalla pelle nera per il solo fatto che ha la pelle nera? E’ giusta una legge che sanzioni coloro che offendono una persona ebrea per il solo fatto che è ebrea? Una legge in tal senso esiste e mi pare tutti siano d’accordo sulla sua giustezza. E allora si pone un’altra domanda: è giusta una legge che sanzioni coloro che offendono o maltrattano una persona omosessuale per il solo fatto che è omosessuale? A me sembra che per coerenza, e per onestà intellettuale, se si risponde affermativamente alle prime due domande, non si può non rispondere affermativamente anche alla terza. Qualcuno obietta: “L’ordinamento attuale prevede già un’aggravante per motivi futili o abietti”. L’obiezione dovrebbe valere anche per la legge Mancino, e di conseguenza questa legge dovrebbe essere soppressa. Evidentemente i legislatori si resero conto che “un’aggravante per motivi futili e abietti” era troppo generico e non rispondeva ai fini che la legge si proponeva. Una legge contro l’omofobia, non mira a creare categorie protette, ma ad evitare che la società crei categorie da ghettizzare. Non protegge, ma difende chi dalla società non è considerato uguale agli altri cittadini. Non dà un diritto, ma evita che sia tolto un diritto: quello di essere considerato una persona come le altre. Alle volte penso che dietro il nostro modo di pensare c’è sempre anche un modo di sentire. Io cerco di mettermi al posto di un genitore che ha un figlio omosessuale. La stessa cosa non sanno fare la Conferenza Episcopale e Avvenire.
Renato Pierri