Categorie: Pax et Justitia

In Terra Santa cresce l’attesa per la visita di Papa Francesco, a Maggio…

natale_betlemmetnnatale_betlemmetnGERUSALEMME – “O Bambino di Betlemme, siamo stanchi di fronte a questa dolorosa realtà. Ma non dobbiamo mai cedere alla disperazione, perché Gesù Salvatore ci annuncia che la pace è possibile”. Betlemme si è vestita a festa nella notte di Natale, con le luci, la musica e migliaia di pellegrini che l’affollano – così descrive il Natale nella città dove Gesù è nato Giorgio Bernardelli su Vatican Insider . Ma è stato ancora una volta il contrasto tra la gioia e la pace che la venuta di Gesù annuncia e la quotidianità della vita delle comunità cristiane del Medio Oriente a scandire l’omelia della Messa di mezzanotte presieduta dal patriarca di Gerusalemme Fouad Twal nel luogo dove secondo i Vangeli si è compiuto l’evento che oggi i cristiani celebrano. In prima fila – continua nel servizio il vaticanista esperto di Medio Oriente – per il solenne rito nella chiesa di Santa Caterina c’erano il presidente palestinese Abu Mazen e ministri e dignitari da tutto il mondo, tra cui l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Catherine Ashton. Quest’anno c’è particolare soddisfazione per i lavori di restauro del tetto della Basilica della Natività – che finalmente sono iniziati – e per l’ormai imminente visita di Papa Francesco. A Betlemme poi in questi giorni ci sono anche 610 cristiani di Gaza che hanno ottenuto dalle autorità israeliane il permesso di uscire dalla Striscia in occasione del periodo natalizio. Ma proprio da Gaza ieri sono giunte ancora una volta notizie che dicono quanto resti lontana la pace in Terra Santa: una nuova fiammata di violenza con diverse vittime tra cui – proprio a Natale – una bambina palestinese di 3 anni, rimasta uccisa durante un’incursione aerea israeliana scattata come rappresaglia dopo che un cecchino palestinese aveva ucciso un tecnico dell’esercito israeliano che stava compiendo un’attività di manutenzione sulla barriera di confine.

Invitation-1er-janvier-2014Invitation-1er-janvier-2014E dopo il Natale, già è partito l’invito dal Patriarcato Latino di Gerusalemme per la S. Messa della giornata della pace del 1 gennaio 2014 (eccolo in allegato NELLA FOTO). Pero’ la più grande speranza dei territori della Terra Santa è la visita di Papa Francesco, che potrebbe realizzarsi a Maggio del 2014, manca solamente la conferma ufficiale del Vaticano, ma anche il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, nel suo messaggio natalizio conferma che Papa Francesco è atteso in quel mese.

Nei giorni scorsi la commissione vaticana incaricata di preparare i viaggi pontifici in coordinamento con le autorità locali si è recata a Gerusalemme ed Amman – in Giordania – per i necessari sopralluoghi e contatti.

Giorni fa lo stesso Pontefice ha confermato che i preparativi sono in corso. In una lunga intervista concessa al giornalista Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano La Stampa e di Vatican Insider, Papa Francesco ha messo in relazione il suo viaggio con quello realizzato mezzo secolo fa da papa Montini: «Non possiamo pensare al Natale – ha detto Bergoglio – senza pensare alla Terra Santa. Cinquant’anni fa Paolo VI ha avuto il coraggio di uscire per andare là, e così è cominciata l’epoca dei viaggi papali. Anch’io desidero andarci, per incontrare il mio fratello Bartolomeo, patriarca di Costantinopoli, e con lui commemorare questo cinquantenario rinnovando l’abbraccio tra Papa Montini e Atenagora avvenuto a Gerusalemme nel 1964».

Secondo le indiscrezioni che filtrano sulla stampa israeliana quello di maggio potrebbe essere un viaggio lampo, ancora più breve del pellegrinaggio montiniano. Si parla di due giorni – il 25 e 26 maggio – durante i quali il Papa toccherebbe rapidamente il suolo giordano, israeliano e palestinese.

L’edizione di ieri del quotidiano Yedioth Aharonoth ha fatto riferimento a una bozza preliminare di programma, che susciterebbe qualche scontento in Israele. Oltre ai consueti incontri di protocollo con le massime autorità politiche, il Papa dovrebbe recarsi al memoriale dell’Olocausto (Yad Vashem), come fanno tutti i dignitari stranieri in visita. Al momento, però, non è prevista alcuna tappa in Galilea (e quindi a Nazaret), né una Messa solenne con grande affluenza di fedeli a Gerusalemme.

Sempre secondo le indiscrezioni della stampa israeliana, l’unica grande celebrazione pubblica presieduta dal Papa potrebbe svolgersi a Betlemme, nei Territori Palestinesi. Nel 2009, oltre che a Betlemme, Benedetto XVI celebrò una Messa anche nella Valle del Cedron ai piedi del Monte degli Ulivi e un’altra sul Monte del Precipizio a Nazaret. Nel 2000, Giovanni Paolo II, già provato dal morbo di Parkinson, presiedette due celebrazioni all’aperto con un gran numero di fedeli: la prima a Betlemme e la seconda, per i giovani, sul Monte delle Beatitudini, in Galilea. Entrambi i Pontefici celebrarono l’Eucaristia anche nello stadio di Amman, in Giordania.

Le illazioni sul viaggio di Papa Francesco troveranno conferma, o smentita, solo quando il Vaticano deciderà di renderne pubbliche le date e il programma ufficiale. Cosa che potrebbe avvenire nelle prossime settimane. A riportare la news è il sito Terrasanta.net

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