Mauro Leonardi

In tre anni, da Rio a Cracovia, Francesco ha totalmente destrutturato il mondo cattolico

La Gmg che si è appena conclusa a Cracovia permette una considerazione su un pontificato, quello di Papa Francesco, che, in pratica, era iniziato tre anni fa con la Gmg di Rio.

Tutti ricordiamo il “chi sono io per giudicare un gay” pronunciato sul volo di ritorno da Rio: e ieri c’è stata la non meno forte affermazione che assimila la violenza a padre Jacques ai femminicidi perpetrati da tanti battezzati cattolici. “A me non piace parlare di violenza islamica, perché tutti i giorni quando sfoglio i giornali vedo violenze, qui in Italia: c’è quello che uccide la fidanzata o la suocera, e questi sono violenti cattolici battezzati. Se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche diviolenza cattolica?”.

Ecco la linea rossa di questo Papa: chiamare le cose col loro nome. “Non è un buon atteggiamento quello di truccare la vita, di fare il maquillage alla vita. No, no. La vita è come è.”

L’accusa che alcuni cattolici rivolgono al Papa è quella di fare un gran caos, di impedire di vedere l’unità della Chiesa. Papa Francesco sta semplicemente facendo vedere i problemi che tutti sapevano esserci ma che non si volevano guardare: lo scisma silenzioso che riguarda tante famiglie, il problema della comunione ai divorziati risposati, la pedofilia dei preti. Ma la vera novità è l’evidenza dello schieramento dei conservatori “cattolici”, abbarbicato un tempo attorno a san Pietro e ormai disorientato. È un modo brutto di dire, per carità, lo so bene; è da “visione politica della Chiesa”, storcono la bocca alcuni quando si parla così. Vogliamo trovare altre parole? Facciamolo: il Papa ha totalmente buttato all’aria i cattolici che sono “più cattolici di Gesù”.

Proprio ieri si è levata da diverse parti la lamentela all’iniziativa di invitare a Messa i musulmani: sono entrati in Chiesa durante la Messa e hanno ucciso il prete che la celebrava? Facciamoli risalire sull’altare durante una Messa e ripartiamo da un abbraccio di pace. Cosa c’è di più ovvio e quindi di più bello? Solo chi è più cristiano di Gesù Cristo può lamentarsi di una cosa del genere.

Cosa ha fatto Papa Francesco di così destabilizzante da leggere ogni sua parola, ogni suo gesto, come parola e gesto di minaccia e di confusione? Ha ricordato che siamo cattolici perché “universali”, che siamo di tutti perché siamo di Cristo, il galileo. Ci ha ricordato che Gesù ci precede in Galilea – così dice il vangelo – e che la Galilea, lo spiegano gli esegeti, è la terra “fuori”, la terra di chi non è “puro puro”. Dopo tre anni di Papa Francesco il “mondo cattolico” non esiste più. E non sto pensando a gruppi o a nomi e cognomi: sto pensando a una weltanschauung

, a una concezione della vita, a un modo di vedere le cose. Per un cattolico il “mondo cattolico” non esiste perché il mondo cattolico è il mondo. E se oggi il Papa ci parla tanto di periferie è perché ci siamo fatti l’attico in centro, abbiamo barricato la nostra vita apostolica, la nostra vita di fede, la nostra vita, al centro, ai primi posti, ai posti dei primi, e l’abbiamo arredata di lucidi principi non negoziabili, di adamantini “non prevalebunt”, di specchiati valori inalienabili. Ma Gesù non aveva case, cose, su cui posare il capo, Gesù non era la tavola vivente delle leggi ma è la parola di Dio. Non ci sono abbastanza leggi giuste per esprimere la giustizia di Dio. Non ci sono abbastanza opere di misericordia per esprimere l’amore di Dio. Non c’è abbastanza vita per vivere eternamente. Ci vuole Gesù in ogni minuto, in ogni gesto, in ogni iota della legge, per potersi dire di Cristo. Una vita di regole, principi, valori, seppur col bollino cristiano, non fanno un cristiano. Ci vuole Cristo. Non ci sono idee, per quanto esattamente virgolettate e copia incollate, che possano farci cristiani.

Ieri, in aereo dalla Gmg polacca, Papa Francesco ha detto qualcosa di più esplosivo di quando disse “chi sono io per giudicare un gay”. Ha detto che “ci sono musulmani che vogliono fare il Giubileo”. Capito? In Centroafrica ci sono musulmani che passano la porta santa di Bangui e vogliono fare il Giubileo, altro che farli entrare a Messa per l’abbraccio della pace.

Di Don Mauro Leonardi

Articolo tratto da L’Huffingtonpost


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