Saul disse ai ministri che gli stavano intorno: «Ascoltate, voi Beniaminiti. Il figlio di Iesse darà forse a tutti voi campi e vigne, vi farà tutti comandanti di migliaia e comandanti di centinaia perché voi tutti siate d’accordo contro di me? Nessuno mi avverte dell’alleanza di mio figlio con il figlio di Iesse, nessuno di voi si affligge per me e mi confida che mio figlio ha sollevato il mio servo contro di me per ordire insidie, come avviene oggi». Rispose Doeg l’Edomita, che stava tra i ministri di Saul: «Ho visto il figlio di Iesse. È venuto a Nob da Achimèlec, figlio di Achitùb, e costui ha consultato il Signore per lui, gli ha dato da mangiare e gli ha consegnato la spada di Golia il Filisteo». Il re subito convocò il sacerdote Achimèlec, figlio di Achitùb, e tutti i sacerdoti della casa di suo padre che erano in Nob, ed essi vennero tutti dal re. Disse Saul: «Ascolta, figlio di Achitùb». Rispose: «Eccomi, mio signore». Saul gli disse: «Perché vi siete accordati contro di me, tu e il figlio di Iesse, dal momento che gli hai dato pane e spada e hai consultato Dio per lui, perché insorgesse contro di me insidiandomi, come avviene oggi?». Achimèlec rispose al re: «E chi tra tutti i tuoi ministri è come Davide, fedele e genero del re e capo del tuo corpo di guardia e onorato in casa tua? È forse oggi la prima volta che consulto Dio per lui? Non sia mai! Non imputi il re questo fatto al suo servo, a tutta la casa di mio padre, poiché il tuo servo non sapeva di questa faccenda cosa alcuna, né piccola né grande». Ma il re disse: «Devi morire, Achimèlec, tu e tutta la casa di tuo padre». Il re disse ai corrieri che stavano attorno a lui: «Scagliatevi contro i sacerdoti del Signore e metteteli a morte, perché hanno prestato mano a Davide e non mi hanno avvertito, pur sapendo che egli fuggiva». Ma i ministri del re non vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti del Signore. Allora il re disse a Doeg: «Scàgliati tu contro i sacerdoti e colpiscili». Doeg l’Edomita si scagliò lui contro i sacerdoti e li colpì, e uccise in quel giorno ottantacinque uomini che portavano l’efod di lino. Passò a fil di spada Nob, la città dei sacerdoti: uomini e donne, fanciulli e lattanti; anche buoi, asini e pecore passò a fil di spada. Si salvò un figlio di Achimèlec, figlio di Achitùb, che si chiamava Ebiatàr, il quale fuggì presso Davide” (Cfr. 1Sam 22,1-23).
Cristo Gesù invece attesta e rivela una infinita santità. Lui è libero anche dinanzi al tradimento di Giuda. Giuda non è minacciato, non è accusato, neanche viene svelato il suo nome. Gesù dice che vi è un traditore, ma non dice il nome. Invita Giuda a fare presto ciò che lui ha mente di fare. Nessuno comprende, nessuno sa. La saggezza, sapienza, libertà di Gesù impedisce che possa sorgere una qualsiasi liti tra i suoi. Lui sa come operare la più grande pace nei cuori. L’agire di Gesù fa riflettere, meditare. Lui sa curare anche i più piccoli dettagli in questa scienza divina che è la carità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a crescere in santità. a cura del Movimento Apostolico
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