Uscirà il 1° settembre 2020 (posticipata a causa della pandemia di coronavirus), la nuova inchiesta di Daniele Venturi, responsabile del sito Papaboys 3.0.

Un percorso innovativo, molto rischioso, ma con dati analitici ‘certi’ sul mondo della notte, e sull’uso di droghe nei giovanissimi, che si ‘accavalla’ purtroppo spesso, ad un fenomeno deleterio ed ‘inaspettato’, perfino ‘sorprendente’: la prostituzione giovanile.

Alcune storie raccontate ‘in diretta’, dai luoghi terribili dell’esistenza, dove in pochi hanno avuto coraggio di osare

, ed un’ampia analisi statistica frutto di meticolosi spunti ed indagini ‘in tempo reale’, recuperati ‘senza filtri’ dove il fenomeno nasce: nelle scuole, nelle discoteche, nelle vie della moda. Non solo delle grandi città, ma anche nella provincia italiana.

Dall’inchiesta emergono non solo episodi di dramma, povertà e sconcerto, ma anche dei lineamenti di grandi germogli, che arrivano soprattutto dai più giovani.

A fronte di una popolazione di teenager facilmente corruttibile dove c’è incrocio di benessere e povertà eccessive, il seme della speranza nasce dove il ruolo degli adulti è ancora centrale, di accompagnamento e protezione.

MA I GIOVANI SI VENDONO DAVVERO COSI’ FACILMENTE? L’unica strada percorribile per avere una risposta certa è chiederlo direttamente a loro, tutelando la privacy di ognuno, anche se in maniera insolita.

Un viaggio però, anche nel mondo delle contraddizioni, dove LA FAMIGLIA non sembra talvolta ‘poter entrare’ dalla porta principale, a causa dei limiti e dei muri invalicabili creati tra le generazioni.

Manca talvolta, nella gioventù coinvolta, il ‘sapore della famiglia’ ed il suo calore, ed è per questo che i giovani stessi prevedono di affidarsi, per consigli, rimedi, ed azioni protettive, in particolar modo agli amici. E non può andare bene.

Dall’inchiesta – che riserverà sorprese, anche dalle grandi città visitate e vissute dall’autore – emergono comunque, segnali concreti di possibilità. E sinceramente verrà esposta, anche qualche proposta, non ‘altra’, ma soprattutto ‘alta’.

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