A Tredici vi è la chiesa parrocchiale di san Matteo Apostolo (la Parrocchia Chiesa di Tredici sotto il titolo di S. Matteo). Essa è citata nella Bolla di Senne o Sennete del 1113, anno di fondazione della Diocesi di Caserta, come San Matteo né Tredici, situato al trivio per san Clemente, Centurano e Falciano. Forse il nome Tredici è stato il tredicesimo casale, meglio specificato in seguito da papa Alessandro III, nel 1778, come San Matteo del luogo di Tredicim, che sarà ricordato per la produzione di pelli di buona qualità dal Giustiniani. Comunque anche Tredici, come San Clemente, si sarebbe ingrandita dopo la distruzione dell’antico casale di Macerata, poi distaccato dalla contea casertana per essere venduto, insieme a Falciano, ai Fiorillo e da questi rivenduti al Principe di Caserta nel 1582. La Descrizione sullo Stato di Caserta del Manni non cita mai cittadini rivolti al mercato settimanale di Torre, sebbene era già redditizia l’attività della concia delle pelli. Il casale di Tredici si dice abitato da circa 100 anime, quindi 19 famiglie, residenti in case di tufo e dimore palazzate. Il casale passò nel 1748 a 258 persone, che avevano come riferimento la Parrocchial Chiesa di San Matteo di Tredici di Caserta e una Cappella del Rosario. A quanto è dato sapere la parrocchia è stata dedicata sempre sotto il titolo di San Matteo, sebbene sulla nicchia del portale della nuova costruzione, comparirà la data del 1769, anno in cui sarà ristrutturata dal parroco Ferraiolo con l’inserimento di due Cappelle: intitolate entrambe alla B.V. Maria, sebbene una di patronato della famiglia Tedesco, l’altra, sotto lo stesso titolo di patronato della Famiglia Pastore, a cui apparteneva l’unico vero palazzo signorile rimasto in piedi, palazzo Pastore o villa Pastore, sebbene sulla finestra di quest’ultima compaia incisa la data del 1789. Oltre all’unico ricco del paese nella persona di don Giacomo Pastore che vive civilmente e possiede il titolo di magnifico per sé, per la moglie e per le sorelle, seguito dalla famiglia Tedesco che possiede anch’essa titoli nobiliari, l’altra fascia intermedia è costituita da piccoli borghesi possessori di muli, giumente, bestiame che quasi sempre ospitano in casa propria.
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La Parrocchia ha subito un grave incendio nella sagrestia luogo in cui oggi è situata l’attuale cappella del SS. Sacramento. Nell’incidente andarono persi tutti i paramenti antichi. L’incidente risale al 30 Aprile 1993. A quel tempo il parroco era il fu Sac. Don Nicola Di Benedetto. Nel periodo più recente la chiesa ha subito diverse ristrutturazioni, l’ultima delle quali iniziata nel 2008 ad opera del Sac. Don Bruno Ferdinando Lombardi. I lavori costrinsero per mesi la chiusura della chiesa parrocchiale. Il suddetto sacerdote terminò la cura pastorale nel febbraio 2009 lasciando la chiesa ancora chiusa. Nello stesso mese, il Vescovo di Caserta Sua Ecc. Mons. Raffaele Nogaro nominò amministratore parrocchiale a Tredici il Sac. Don Marco Zuppardi. Quest’ultimo, vista la sollecitudine dei fedeli a terminare quanto prima i lavori, richiese dopo poche settimane di ultimare lui stesso la ristrutturazione, compito questo ancora affidato al suo predecessore. Finalmente la Domenica delle Palme dell’anno 2009 vide la riapertura della chiesa con immensa gioia di tutti i fedeli. Subito dopo nello stesso anno si è provveduto alla ristrutturazione della casa canonica situata al di sopra della chiesa. Sabato 29 agosto 2009 iniziarono anche i lavori per la costruzione “dell’Oratorio San Matteo” sempre sotto la guida del Parroco Don Marco e con l’aiuto volontario di molti fedeli. Oggi a distanza di cinque anni l’Oratorio non è ancora concluso ma pur essendo al 70% dei lavori, in questi anni è stato già a centro di tante iniziative Pastorali che ha coinvolto tanti ragazzi come attività di Teatro, tornei di calcio, Estate Ragazzi e anche molti momenti di spiritualità come veglie di preghiera “nell’Angolo della Preghiera” che una cappellina all’aperto dove è situato una statua della Beata Vergine Maria. La Parrocchia ancora oggi continua il suo cammino di crescita secondo la volontà di Dio per realizzare il Suo Regno di vita in mezzo agli uomini.