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Incredibile: l’Hotel Roma e la scuola dovevano essere luoghi sicuri ‘in caso di necessità’

Dovevano essere utilizzate per accogliere la popolazione di Amatrice in “caso di necessità” e invece sono crollate. Il Piano della Protezione civile del Comune di Amatrice redatto nel 2012, in seguito al terremoto de L’Aquila, e mai più aggiornato, indica la scuola “Romolo Capranica” e l’Hotel Roma tra le strutture capaci di dare un tetto sulla testa alla popolazione in seguito a un fenomeno di carattere idraulico, idrogeologico o sismico.

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Prima di andare nel dettaglio del documento di 27 pagine è necessario sottolineare che – per ammissione degli stessi tecnici del Comune – si tratta di un documento “generico”, ma è anche l’unico che esiste e che compare sul sito del Comune. Secondo la normativa vigente, ogni amministrazione comunale deve dotarsi di un piano di emergenza che parta dall’analisi del territorio, quindi dai pericoli e che faccia una verifica degli edifici per individuare le aree di accoglienza e di ammassamento. Inoltre, si legge nella normativa, questo piano deve essere aggiornato quando vi sono variazioni territoriali. Non vi è una data in calce al documento di Amatrice, ma si legge che la popolazione è di 2.702 abitanti alla data del 30 giugno 2012. Anche la Protezione civile nazionale conferma che il piano risale a questa data.Lo stesso piano tuttavia sottolinea che “senza dubbio la tipologia costruttiva influenza in maniera determinate la vulnerabilità degli edifici esistenti con potenziali rischi per la popolazione”.

ECCO IL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE DI AMATRICE

Detto ciò, nel piano d’emergenza del Comune di Amatrice, stilato da consulenti, geometri, ingegneri, ed approvato dal Comune guidato dall’attuale sindaco Sergio Pirozzi, si legge nel paragrafo 2.5. “Aree ed edifici utilizzabili in emergenza” quanto segue: “Vengono distinte due tipologie di aree sulla base delle attività che in ciascuna di esse dovranno essere svolte”. Quindi vengono indicate le aree di attesa, che sono due piazze, il campo sportivo e un parco, e poi le aree di ricovero, dove in pratica sono state attualmente allestite le tendopoli: il campo sportivo, un parco e un parcheggio. A seguire si legge ancora: “In relazione al rischio sismico, e alla non prevedibilità dell’evento, le aree indicate saranno utilizzate quali aree di ricovero per la popolazione in considerazione dell’assenza di strutture sopraelevate o di altri rischi connessi con gli eventi sismici”. E qui si fa riferimento infatti al campo sportivo. Infine, il capitolo, all’ultimo punto parla di strutture di accoglienza: “Da segnalare la presenza, sul territorio comunale di Amatrice, delle seguenti strutture che in caso di necessità possono accogliere la popolazione”. La prima è proprio la scuola, in gran parte crollata e ristrutturata nel 2012. Il documento definisce l’istituto una struttura “vulnerabile” a causa della presenza di bambini, ma non fa riferimento a possibili crolli. A seguire vi è il Palazzetto dello sport, che invece ha resistito al sisma ed è divenuto infatti, come previsto, dormitorio. Viene menzionato in cima alla lista anche l’Hotel Roma, dove ancora si scava per cercare i corpi delle vittime, e l’istituto Minozzi anch’esso duramente lesionato.

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Nell’ufficio comunale di Amatrice, allestito all’interno del centro di coordinamento, nessuno si sbilancia: “Stiamo ancora registrando i decessi. Aspettiamo di recuperare gli altri documenti sepolti sotto le macerie del palazzo del Comune, questo era generico”. Questi stessi documenti saranno infatti prelevati dalla Procura di Rieti che ha aperto un’indagine per verificare se vi siano responsabilità. Disastro colposo e omicidio colposo sono le ipotesi di reato nel fascicolo d’indagine, dove al momento sono allegate solo i certificati di morte delle vittime del sisma. “Aspetteremo le esequie delle vittime del sisma per dare il via alle indagini, ai sopralluoghi e agli accertamenti”, spiega il procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva, sottolineando che oltre al necessario rispetto per le operazioni di recupero dei corpi, si deve attendere per le operazioni di polizia giudiziaria anche il rientro dei vari comandi territoriali delle forze dell’ordine impegnati ancora nella fase di soccorso ed emergenza. Ma sicuramente “la scuola e l’ospedale di Amatrice saranno argomento d’indagine”. In generale l’indagine sugli edifici crollati ad Amatrice e Accumoli si muoverà sia sul campo con sopralluoghi, accertamenti, analisi, sia a livello documentale. E laddove i danni subiti al Comune renderanno impossibile reperire i documenti necessari all’indagine, come quelli che riguardano permessi, certificazioni e tutti gli atti che seguono la costruzione, ristrutturazione, o messa a norma degli edifici, la documentazione – ha spiegato il procuratore – sarà ricostruita dagli inquirenti. È probabile, si apprende dalla procura, che l’inchiesta andrà avanti per “fascicoli” sul modello L’Aquila. Ovvero saranno aperti diversi fascicoli d’indagine: uno per la scuola, uno per l’ospedale, uno per l’albergo Roma e altri ancora per le case divenute cimitero di morte.

Di certo sarà acquisito il documento del piano di emergenza redatto dal Comune e davanti al quale molti uomini della Protezione civile, incontrati nei pressi della scuola, allargano le braccia facendo notare che è molto strano aver classificato in modo così generico questi edifici da utilizzare in caso di emergenza o di necessità. Il tecnico del Comune invece sconfortato dice: “La verità? Non ci saremmo mai aspettati una scossa così forte”.





Redazione Papaboys (Fonte www.huffingtonpost.it/)

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