CHIESA NEL MONDO – “I cristiani in Iraq e Siria vengono massacrati, stuprati, uccisi e torturati. Noi, come membri della comunità cristiana, dobbiamo alzare la nostra voce e chiedere al governo indiano di prendere una posizione decisa in sostegno dei nostri fratelli e sorelle di fede in questi Paesi”. È reciso nel prendere posizione mons. Bernard Moras, arcivescovo di Bangalore, nello Stato indiano del Karnataka. Il presule, riferisce Asianews, in un memorandum consegnato ieri da una delegazione di leader cristiani al governatore del Karnataka, e diretto al presidente dell’India Pranab Mukherjee, spiega le ragioni che hanno spinto la diocesi ad organizzare varie iniziative per i cristiani perseguitati in Medio Oriente.
“Prima di incontrare il governatore – dice ad AsiaNews lo stesso mons. Moras – abbiamo voluto organizzare un giorno di preghiera e digiuno (il 12 settembre – ndr) e una marcia (14 settembre) per i cristiani perseguitati. Il senso era anzitutto quello di pregare insieme, ma soprattutto di far comprendere alle nostre comunità cristiane, di tutte le denominazioni, la portata della disumana tragedia che sta avvenendo in quei Paesi. I nostri cristiani devono essere consapevoli della dura realtà delle sofferenze dei loro fratelli e sorelle in Iraq e Siria”.
“Il governo dell’India – sottolinea ancora il presule – può avere un’influenza significativa sulla situazione in Medio Oriente, dato che molti nostri concittadini vi lavorano, dando un grande contributo a quei Paesi”. (A.D.C.) Fonte: radiovaticana