Non solo incidenti isolati
“Questi atti di violenza – spiegano – non sono incidenti isolati. Fanno parte di una serie di azioni interconnesse da parte di vari attori non statali. Molti politici hanno chiesto leggi nazionali contro la conversione, provvedimenti che toccano la comunità cristiana e musulmana, anche se non citate”. Inoltre, prosegue il testo, “è una minaccia per la pace e l’armonia nazionale la campagna ben organizzata, anche da membri di alto livello del Parlamento e appartenenti al partito di governo, che mette in discussione l’identità e il patriottismo delle diverse minoranze religiose in India”, screditandole ed esponendole a ulteriori violenze.
Il pericolo dei gruppi radicali
Il comunicato spiega: “Mentre l’esecutivo ha vinto le elezioni presentando una piattaforma di ‘sviluppo e buon governo’, i gruppi radicali vedono approvato il loro programma di odio e nazionalismo religioso. Si tratta di un palese tentativo di sabotare la Costituzione indiana, che assicura la libertà di ogni cittadino indiano di professare, praticare e diffondere la propria religione”.
Leggi usate contro le minoranze
I leader notano che i provvedimenti, paradossalmente chiamati “Leggi per la libertà religiosa”, in vigore in diversi stati indiani, l’hanno di fatto limitata e “sono stati usati contro le minoranze, dando alla polizia il potere di disturbare, arrestare e punire sacerdoti, religiosi e operatori cristiani”. I vescovi hanno inviato al governo un Memorandum che elenca vari episodi “rappresentativi dell’ostilità e della discriminazione subita dai cristiani in tutta l’India”. Si narrano casi di “boicottaggio sociale” (ad alcuni missionari cristiani è vietato l’ingresso in oltre 50 villaggi della regione di Bastar, in Chhattisgarh; e ad alcune famiglie cristiane in Orissa è impedito di usare il pozzo pubblico del villaggio); aggressioni fisiche (in numerosi Stati); profanazione degli edifici di culto.
India ha sempre difeso le religioni
Il testo inviato a Fides conclude: “L’India è una terra in cui diverse fedi religiose convivono da sempre. I padri fondatori si sono impegnati a garantire che i diritti di tutti siano tutelati indipendentemente da religione, genere o casta. Speriamo e preghiamo che tale discriminazione e violenza mirata siano fermate grazie a una forte volontà politica delle istituzioni civili e politiche”. (R.P.)
Fonte. Radio Vaticana
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