Estremisti islamici hanno promosso una campagna intimidatoria contro una famiglia cattolica della provincia di Yogyakarta, in Indonesia, per fermare la costruzione di un santuario dedicato alla Madonna. Nei giorni scorsi alcuni esponenti di un gruppo fondamentalista hanno fatto irruzione nella casa di Cahyo Binuko, leader cattolico del distretto di Gunung Kidul, intimandogli di “sospendere” i lavori, incuranti del permesso di costruzione rilasciato dalle autorità.
La famiglia Binuko da tempo opera per l’edificazione di un luogo di culto da dedicare alla Vergine in un terreno di proprietà. Secondo le intenzioni dei promotori, il santuario di Giriwening dovrebbe essere aperto a tutti e favorire momenti di adorazione e preghiera.
I primi passi per la costruzione del santuario risalgono al settembre 2009 e hanno ricevuto un’accelerazione nel 2012, in seguito alla visita dell’ex arcivescovo di Semarang Johannes Pujasumarta. La zona è diventata popolare nel marzo dello stesso anno, quando decine di estremisti islamici hanno dato alle fiamme il punto in cui dovrebbe sorgere il santuario e bloccato i lavori.
I leader cattolici, guidati di Cahyo Binuko, hanno proseguito con ostinazione il progetto ottenendo, nel febbraio scorso, il permesso di realizzare l’edificio dopo essersi consultati con i vertici amministrativi locali.
L’iter per la costruzione di luogo di culto non musulmano in Indonesia è complicato e possono trascorrere da cinque a 10 anni prima di ottenere le autorizzazioni. Il procedimento è regolato dall’Izin Mendirikan Bangunan (Imb), delibera scritta che permette l’apertura di un cantiere ed è rilasciato dalle autorità locali.
La vicenda si complica se si tratta di un luogo di culto cristiano: serve il nulla osta di un certo numero di residenti (almeno 60), oltre che il consenso del capo-villaggio. Spesso subentrano “non meglio precisate motivazioni” che spingono i funzionari a bloccare i progetti, dietro pressioni di movimenti radicali islamici.
Da qui la scelta dei leader cristiani di mantenere il silenzio sul rilascio del permesso di costruzione; una cautela che non è bastata per scongiurare attacchi e intimidazioni dell’ala estremista islamica. Il 13 luglio scorso un gruppo di facinorosi ha fatto irruzione nella casa della famiglia Binuko, accusandola di manipolare la mente degli abitanti dell’area per la realizzazione dell’edificio sacro.
I vertici del villaggio e il capo della polizia, dietro pressioni della frangia estremista, hanno costretto Cahyo Binuko a firmare un documento in cui si impegna a interrompere i lavori sino a un nuovo pronunciamento delle autorità sulla validità dei permessi di costruzione.
Nel frattempo, gruppi radicali hanno già contattato i funzionari preposti per il rilascio dell’Imb a Yokyakarta, per ottenere la revoca del progetto.
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