Un morto, quattro feriti, una chiesa bruciata. Ad Aceh, nell’ovest dell’Indonesia, gli estremisti islamici non sono mai stati teneri con i cristiani, ma questa volta gli attacchi sono stati più violenti del solito.
CHIESA BRUCIATA. Centinaia di estremisti musulmani ieri hanno attaccato nel distretto Singkil una chiesa: secondo gli assalitori sarebbe stata costruita in modo illegale, e per questo l’hanno data alle fiamme. Non contenti, hanno raggiunto una seconda chiesa, dove durante gli scontri tra islamisti e cristiani un uomo è rimasto ucciso con un colpo di pistola alla testa. In tutto, spiega il capo della polizia di Aceh all’Afp , sono state ferite quattro persone.
REGOLAMENTI E PRESSIONI. Tensioni e scontri come quelli di Aceh vengono registrati continuamente in Indonesia. Ogni anno almeno 40 chiese vengono chiuse o distrutte dalle autorità locali sotto la pressione di gruppi estremisti islamici. Gran parte del problema è dovuto alla difficoltà di ottenere il famigerato permesso di costruzione “Imb“, come legiferato dal governo nel 2006. L’iter per ottenere l’autorizzazione è lungo e intricato e prevede che un grande numero di residenti dell’area dove si intende costruire la chiesa e il gruppo per il dialogo inter-religioso diano il nulla osta. Anche una volta che si ottiene il via libera, però, bisogna fare fronte alle pressioni degli estremisti islamici, che spesso minacciano i sindaci, obbligandoli a non concedere i permessi.
DEMOLIZIONI IMMINENTI. Nel distretto di Singkil, da una settimana gli islamisti chiedono la demolizione di diverse chiese per presunte violazioni nelle regole di edificazione. Il governo locale, sotto pressione, aveva promesso di cominciare le demolizioni di alcuni edifici il 19 ottobre, concedendo ad altre 14 sei mesi di tempo per regolarizzare la loro posizione. Ma come riporta AsiaNews, gli estremisti non hanno voluto aspettare e hanno cominciato le demolizioni da soli. Nei prossimi giorni, altre dieci chiese dovrebbero essere rase al suolo.
SHARIA ISLAMICA. La provincia di Aceh è l’unica in tutta l’Indonesia, la nazione musulmana più popolosa al mondo, dove vige la sharia. Per i cristiani locali la vita è sempre più difficile: nel 2013, ad esempio, l’Assemblea consultiva degli Ulema ha proibito ai musulmani di fare gli auguri di Natale ai cristiani. Anche festeggiare il nuovo anno è stato vietato.
Redazione Papaboys (Fonte www.tempi.it/Leone Grotti)
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