Terra Sancta et Oriens

Iniziamo la settimana con la Corona Angelica che ci accompagna al Santo Natale.

San Giovanni Paolo II visitò Monte Sant’Angelo domenica 24 maggio 1987 e, in quell’occasione pronunciò un bellissimo discorso di cui qui riporteremo qualche stralcio:

«A questo luogo, come già fecero in passato tanti miei Predecessori nella cattedra di Pietro, sono venuto anch’io per godere un istante dell’atmosfera propria di questo Santuario, fatta di silenzio, di preghiera e di penitenza; sono venuto per venerare ed invocare l’Arcangelo San Michele, perché protegga e difenda la Santa Chiesa, in un momento in cui è difficile rendere un’autentica testimonianza cristiana senza compromessi e senza accomodamenti.

Fin da quando Papa Gelasio I concesse, nel 493, il suo assenso alla dedicazione della grotta delle apparizioni dell’Arcangelo San Michele a luogo di culto e vi compì la sua prima visita, concedendo l’indulgenza del « Perdono angelico », una serie di Romani Pontefici si mise sulle sue orme per venerare questo luogo sacro. Tra essi si ricordano Agapito I, Leone IX, Urbano II, Innocenzo II, Celestino III, Urbano VI, Gregorio IX, San Pietro Celestino e Benedetto IX. Anche numerosi Santi sono venuti qui per attingere forza e conforto. Ricordo San Bernardo, San Guglielmo da Vercelli, fondatore dell’Abbazia di Montevergine, San Tommaso d’Aquino, Santa Caterina da Siena; tra queste visite è rimasta giustamente celebre ed è tuttora viva quella compiuta da San Francesco d’Assisi, che venne qui in preparazione alla Quaresima del 1221. La tradizione dice che egli, ritenendosi indegno di entrare nella grotta sacra, si sarebbe fermato all’ingresso, incidendo un segno di croce su una pietra».

Questa viva e mai interrotta frequentazione di pellegrini illustri ed umili che dall’alto Medioevo fino ai nostri giorni ha fatto di questo Santuario un luogo di incontro di preghiera e di riaffermazione della fede cristiana, dice quanto la figura dell’Arcangelo Michele, che è protagonista in tante pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento, sia sentita ed invocata dal popolo e quanto la Chiesa abbia bisogno della sua celeste protezione: di lui, che viene presentato nella Bibbia come il grande lottatore contro il Dragone, il capo dei Demoni. Leggiamo nell’Apocalisse: « Allora avvenne una guerra nel Cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il Dragone. Il Dragone combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu posto per essi nel cielo. Il grande Dragone, il Serpente antico, colui che chiamiamo il Diavolo e Satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli ». (Ap 12, 7-9) L’autore sacro ci presenta in questa drammatica descrizione la vicenda della caduta del primo Angelo, che fu sedotto dall’ambizione di diventare « come Dio ». Di qui la reazione dell’Arcangelo Michele, il cui nome ebraico « Chi come Dio? », rivendica l’unicità di Dio e la sua inviolabilità.



Per quanto frammentarie, le notizie della Rivelazione sulla personalità ed il ruolo di San Michele sono molto eloquenti. Egli è l’Arcangelo (Giuda 1,9) che rivendica i diritti inalienabili di Dio. È uno dei principi del Cielo eletto alla custodia del Popolo di Dio (Dan 12,1), da cui uscirà il Salvatore. Ora il nuovo popolo di Dio è la Chiesa. Ecco la ragione per cui Essa lo considera come proprio protettore e sostenitore in tutte le sue lotte per la difesa e la diffusione del regno di Dio sulla terra. È vero che « le porte degli inferi non prevarranno », secondo l’assicurazione del Signore (Mt 16,18), ma questo non significa che siamo esenti dalle prove e dalle battaglie contro le insidie del maligno.

In questa lotta, l’Arcangelo Michele è a fianco della Chiesa per difenderla contro tutte le nequizie del secolo, per aiutare i credenti a resistere al Demonio che « come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (1 Pt 5,8)

Questa lotta contro il Demonio, che contraddistingue la figura dell’Arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il Demonio è tuttora vivo ed operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche effetto dell’azione infestatrice ed oscura del Satana, di questo insidiatore dell’equilibrio morale dell’uomo, che San Paolo non esita a chiamare « il dio di questo mondo » (2 Cor. 4,4), in quanto si manifesta come astuto incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per introdurvi deviazioni tanto nocive, quanto all’apparenza conformi alle nostre istintive aspirazioni. Per questo l’Apostolo delle Genti mette i cristiani in guardia dalle insidie del Demonio e dei suoi innumerevoli satelliti, quando esorta gli abitanti di Efeso a rivestirsi « dell’armatura di Dio per poter affrontare le insidie del Diavolo, poiché la nostra lotta non è soltanto col sangue e con la carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i Dominatori delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell’aria » (Ef 6, 11-12).

San Giovanni Paolo II ci ha fatto riflettere sulla figura di San Michele Arcangelo

. La Corona Angelica è una potente preghiera che fu rivelata dall’Arcangelo Michele stesso alla serva di Dio Antonia de Astonac in Portogallo. Le disse voler essere venerato con nove salutazioni corrispondenti ai nove Cori degli Angeli, seguite ognuna da un Pater e da tre Ave, concluse infine con quattro Pater: il primo ad onore suo, il secondo a S. Gabriele, il terzo a S. Raffaele e il quarto al nostro Angelo Custode.

Promise a chi lo venerasse in tal modo, prima della S. Comunione, di ottenere da Dio che fosse accompagnato alla Comunione da un Angelo di ciascuno dei nove Cori. A chi l’avesse pregata ogni giorno prometteva la continua particolare assistenza sua e di tutti gli Angeli santi durante la vita e in Purgatorio dopo la morte.

Nel 1851 le monache di Vetralla chiesero al Papa Pio IX l’esame della Corona Angelica. L’8 agosto 1851 il Cardinale Prefetto Luigi Lambruschini firmò il Decreto di Approvazione. Il 24 novembre 1851 il Cardinale Prefetto Aquini concesse le indulgenze applicate ai defunti. Infine, il 3 settembre 1868, Pio IX concesse l’indulgenza plenaria alle solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre).



LA CORONA ANGELICA

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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

S. Michele Arcangelo, difendici nella lotta, per essere salvati nell’estremo giudizio

Prima Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del celeste Coro dei Serafini, ci renda il Signore degni della fiamma di perfetta carità. Amen.
Un Pater e tre Ave al 1º Coro Angelico.

Seconda Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste dei Cherubini, voglia il Signore darci grazia di abbandonare la vita del peccato e correre in quella della cristiana perfezione. Amen.
Un Pater e tre Ave al 2º Coro Angelico.

Terza Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del sacro Coro dei Troni, infonda il Signore nei nostri cuori lo spirito di vera e sincera umiltà. Amen.
Un Pater e tre Ave al 3º Coro Angelico.

Quarta Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle Dominazioni, ci dia grazia il Signore di dominare i nostri sensi e correggere le depravate passioni. Amen.
Un Pater e tre Ave al 4º Coro Angelico.

Quinta Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle Potestà, il Signore si degni proteggere le anime nostre dalle insidie e tentazioni del demoni. Amen.
Un Pater e tre Ave al 5º Coro Angelico.

Sesta Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle ammirabili Virtù, non permetta il Signore che cadiamo nelle tentazioni, ma ci liberi dal male. Amen.
Un Pater e tre Ave al 6º Coro Angelico.

Settima Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del Coro dei Principati, riempia Dio le anime nostre dello spirito di vera e sincera obbedienza. Amen.
Un Pater e tre Ave al 7º Coro Angelico.

Ottava Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste degli Arcangeli, ci conceda il Signore il dono della perseveranza nella Fede e nelle opere buone, per poter giungere all’acquisto della gloria del Paradiso. Amen.
Un Pater e tre Ave all’8º Coro Angelico.

Nona Salutazione
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste di tutti gli Angeli, si degni il Signore concederci di essere custoditi da essi nella presente vita mortale e poi condotti alla gloria sempiterna dei Cieli. Amen.
Un Pater e tre Ave al 9º Coro Angelico.

Un Pater a San Michele.

Un Pater a San Gabriele.

Un Pater a San Raffaele.

Un Pater all’Angelo Custode.

Preghiera

Gloriosissimo Principe S. Michele, capo e duce degli eserciti celesti, depositario delle anime, debellatore degli spiriti ribelli, domestico della Reggia di Dio, dopo Gesù Cristo, condottiero nostro ammirabile, di sovrumana eccellenza e virtù, degnatevi liberare tutti noi, che a voi con fiducia ricorriamo, da ogni male, e fate, per la vostra valida protezione, che ogni giorno serviamo fedelmente il nostro Dio.

Pregate per noi, o beatissimo nostro San Michele, Principe della Chiesa di Gesù Cristo.

Perché possiamo essere fatti degni delle promesse di Lui.

Orazione

Onnipotente, sempiterno Dio, che con prodigio di bontà e misericordia, per la salvezza comune degli uomini eleggeste a Principe della vostra Chiesa il gloriosissimo Arcangelo S. Michele, fateci degni, vi preghiamo, di essere, mediante la sua benefica protezione, liberati da tutti i nostri nemici, così che, nella nostra morte, nessuno di essi ci molesti, ma ci sia dato di essere da lui medesimo introdotti alla presenza della vostra Divina Maestà. Per i meriti di Gesù Cristo Signor nostro. Amen.

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A cura di Alessandro Ginotta per PAPABOYS 3.0

Guarda i commenti

  • O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.

    Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

    S. Michele Arcangelo, difendici nella lotta, per essere salvati nell’estremo giudizio

    Prima Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del celeste Coro dei Serafini, ci renda il Signore degni della fiamma di perfetta carità. Amen.
    Un Pater e tre Ave al 1º Coro Angelico.

    Seconda Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste dei Cherubini, voglia il Signore darci grazia di abbandonare la vita del peccato e correre in quella della cristiana perfezione. Amen.
    Un Pater e tre Ave al 2º Coro Angelico.

    Terza Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del sacro Coro dei Troni, infonda il Signore nei nostri cuori lo spirito di vera e sincera umiltà. Amen.
    Un Pater e tre Ave al 3º Coro Angelico.

    Quarta Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle Dominazioni, ci dia grazia il Signore di dominare i nostri sensi e correggere le depravate passioni. Amen.
    Un Pater e tre Ave al 4º Coro Angelico.

    Quinta Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle Potestà, il Signore si degni proteggere le anime nostre dalle insidie e tentazioni del demoni. Amen.
    Un Pater e tre Ave al 5º Coro Angelico.

    Sesta Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle ammirabili Virtù, non permetta il Signore che cadiamo nelle tentazioni, ma ci liberi dal male. Amen.
    Un Pater e tre Ave al 6º Coro Angelico.

    Settima Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del Coro dei Principati, riempia Dio le anime nostre dello spirito di vera e sincera obbedienza. Amen.
    Un Pater e tre Ave al 7º Coro Angelico.

    Ottava Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste degli Arcangeli, ci conceda il Signore il dono della perseveranza nella Fede e nelle opere buone, per poter giungere all’acquisto della gloria del Paradiso. Amen.
    Un Pater e tre Ave all’8º Coro Angelico.

    Nona Salutazione
    Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste di tutti gli Angeli, si degni il Signore concederci di essere custoditi da essi nella presente vita mortale e poi condotti alla gloria sempiterna dei Cieli. Amen.
    Un Pater e tre Ave al 9º Coro Angelico.

    Un Pater a San Michele.

    Un Pater a San Gabriele.

    Un Pater a San Raffaele.

    Un Pater all’Angelo Custode.

    Preghiera

    Gloriosissimo Principe S. Michele, capo e duce degli eserciti celesti, depositario delle anime, debellatore degli spiriti ribelli, domestico della Reggia di Dio, dopo Gesù Cristo, condottiero nostro ammirabile, di sovrumana eccellenza e virtù, degnatevi liberare tutti noi, che a voi con fiducia ricorriamo, da ogni male, e fate, per la vostra valida protezione, che ogni giorno serviamo fedelmente il nostro Dio.

    Pregate per noi, o beatissimo nostro San Michele, Principe della Chiesa di Gesù Cristo.

    Perché possiamo essere fatti degni delle promesse di Lui.

    Orazione

    Onnipotente, sempiterno Dio, che con prodigio di bontà e misericordia, per la salvezza comune degli uomini eleggeste a Principe della vostra Chiesa il gloriosissimo Arcangelo S. Michele, fateci degni, vi preghiamo, di essere, mediante la sua benefica protezione, liberati da tutti i nostri nemici, così che, nella nostra morte, nessuno di essi ci molesti, ma ci sia dato di essere da lui medesimo introdotti alla presenza della vostra Divina Maestà. Per i meriti di Gesù Cristo Signor nostro. Amen.
    A: Gary Coleman Dana Plato Conard Bain Virginia Dixie Carter e togliere come alla mia richiesta di essere protteti da San. Michele Arcangelo e con una grazia di dio.solo dei attori.

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