“Chiedo a tutti voi, cari giovani, di donare dei rosari per tutti coloro in Ucraina che li vogliono ma non li hanno. Il rosario è l’arma più potente contro il male” ha detto monsignor Jan Sobilo, vescovo ausiliare della diocesi ucraina di Zaporizhia-Kharkiv. “Il rosario darà loro la certezza che la Madre li sta proteggendo”.
Ai giovani, radunati nella cittadina della Bosnia-Erzegovina, provenienti da più di 70 Paesi, il presule ha spiegato come anche i soldati, con cui egli comunica spesso, sostengano “che nei momenti più terribili in cui le persone perdono la speranza, l’aiuto venga dal Cielo.
Si rendono conto che la preghiera, il digiuno e il manto della Purissima Vergine Maria che è steso su di loro li protegge dalle ferite e dalla morte”.
“Il rosario è l’arma più potente contro il male”
Il vescovo ha quindi sottolineato come “i soldati si affidino a un’arma molto potente: la corona”, e come sia “comune vederli con dei rosari al collo che portano vicino al cuore”. “Il rosario, infatti, – ha aggiunto – è molto simile alla fionda di David e alle cinque pietre che aveva nella borsa e che usava per sconfiggere Golia”.
Tutte le corone raccolte a Medjugorje – ha concluso il presule -, alla fine dell’incontro di preghiera saranno portate in Ucraina, nei luoghi in cui sono più necessarie, ”nelle mani di coloro che le aspettano, che hanno paura e stanno perdendo la speranza”.