Nella Chiesa ambrosiana nella settimana che va dal 21 gennaio, memoria della giovane Martire Agnese, al 31 gennaio memoria di San Giovanni Bosco, il sacerdote dei giovani, presso la comunità educante di Carate Brianza, il Cardinale Scola ha dato simbolicamente avvio alla Settimana dell’educazione, che quest’anno si dilata in altre “cinque giornate”, grazie alla presenza nella diocesi milanese dell’Urna di don Bosco. Come all’inizio, sarà ancora l’Arcivescovo a segnare il termine di questo denso itinerario di riflessione, confronto e preghiera, con la celebrazione eucaristica delle “comunità educanti” nella Basilica di Sant’Ambrogio, alle 21 di martedì 4 febbraio, ancora davanti alle reliquie insigni del Santo dei giovani. Prima della messa col Cardinale, l’Urna del padre e maestro della gioventù sarà accompagnata dagli educatori in una fiaccolata dal Duomo di Milano a Sant’Ambrogio (dalle 20) e, in seguito, partirà alla volta della Diocesi di Cremona, seconda tappa della Peregrinazione in Lombardia che durerà per tutto febbraio. “Questo ideale prolungamento della Settimana dell’educazione, dovuto alla presenza unica di don Bosco – sottolinea don Samuele Marelli, responsabile del Servizio ragazzi, adolescenti e oratorio -, amplificherà certamente l’attenzione di molti sui temi dell’educazione e chiede a tutte le comunità di convogliare le iniziative dei prossimi giorni dentro un evento dal forte impatto spirituale”. Ma non è il solo aspetto che richiamerà tutti ai temi dell’educare. Nell’ambito della Settimana – riferisce Mario Pischetola-, quest’anno vengono sostanzialmente inserite anche la Festa della Famiglia e la Giornata della vita, che metteranno al centro anch’esse l’educazione, secondo una prospettiva propria, elaborata sinergicamente dal Servizio per la Famiglia. “Le dinamiche educative sono sempre presenti nell’ambiente familiare e nelle scelte importanti della vita e per la vita – continua don Marelli -. Pensando alle “comunità educanti”, non possiamo non considerare l’apporto che tanti genitori offrono allo stile “comunionale” di certe realtà come l’oratorio e la parrocchia”.
“Educare in spirito di famiglia” è il tema unitario che associa gli appuntamenti e le iniziative dei prossimi giorni, compreso un altro importante evento che è l’incontro dell’Arcivescovo con il mondo della scuola che si terrà mercoledì 22 gennaio nel Duomo di Milano, dalle 18.30 alle 20.30. “Lo “spirito di famiglia” è quello che don Bosco è riuscito a costruire nei suoi ambienti educativi – chiarisce don Marelli -, uno stile che mutuava l’esperienza della famiglia e la riproponeva non solo in oratorio ma anche nell’ambito della formazione professionale e nel mondo della scuola. Don Bosco credeva nel ruolo della paternità e della maternità, nella vita di fraternità e condivisione, nei reciproci affetti e nel dialogo fra le generazioni. Pensava che proprio queste dimensioni, arricchite dal vangelo e dalla vita sacramentale, fossero le condizioni per costruire una comunità che noi oggi stiamo riscoprendo come “comunità educante”. Gli educatori degli oratori –conclude Mario Pischetola-, saranno chiamati a confrontarsi con questo stile proprio nella Settimana dell’educazione, grazie anche ad uno speciale libretto dal titolo: “Da mihi animas – educatori alla scuola di don Bosco”. Il santo dei giovani, possa proteggere e benedire tutte le iniziative che aiutano a sviluppare la coscienza dei singoli per migliorare il mondo in cui viviamo. Senza dimenticare le parole profetiche del santo degli oratori: “quanto più educheremo i giovani, tanto più scomparirà il disordine e la violenza”. Sia il proposito non solo della Chiesa di Milano, ma di tutti gli uomini che ogni giorno cercano il bene dell’uomo. diGiovanni Profeta.