Intervista al Gen. Giancotti: ‘l’Aeronautica militare è una grande risorsa per l’Italia’

Generale Giancotti, a nome della Redazione e dei lettori, la ringraziamo per avere accettato di dialogare con noi sul ruolo delle Forze Armate nella società in continuo cambiamento e trasformazione. Nei giorni scorsi l’Aeronautica Militare ha celebrato il 91° “compleanno” della sua istituzione. Gli scenari per cui l’Arma Azzurra nasceva, sono profondamente cambiati. L’esperienza maturata, può ancora dare oggi dare un contributo di sostegno alle nuove esigenze che la comunità nazionale ed internazionale richiede? La Forza Armata è cambiata moltissimo da quando è nata, ma anche  da quando io ne ho iniziato a far parte, quasi 38 anni fa. Non solo gli scenari di sicurezza sono mutati profondamente e mutano continuamente, ma anche il quadro più generale della società, della politica e della cultura sono in mutamento rapidissimo e imprevedibile, il tutto in un quadro di risorse in continua riduzione. La Forza Armata ha reagito in modo straordinario a tutto ciò, operando in supporto alle esigenze più disparate del Paese, in operazioni umanitarie e anche in difficili contesti bellici, quando il Parlamento della Repubblica ha così deciso. Tutto ciò con grande efficacia e professionalità, ormai ampiamente riconosciuti anche all’estero. La cultura della Forza Armata è oggi quella di una agilità e di una frugalità impensabile ai tempi della Guerra Fredda. Io sono convinto che alla base di questa evoluzione sia un deciso investimento negli aspetti etici e nella leadership dell’Aeronautica Militare. La Forza Armata oggi, come anche le altre Forze Armate, sono una grande risorsa per le esigenze e le emergenze del Paese, una risorsa stimata, come i sondaggi indicano, ed efficiente, se si confrontano le risorse spese a fronte delle capacità prodotte.

Da sei mesi è il Comandate del massimo Istituto di Formazione dell’Aeronautica Militare, dove sono formati i futuri quadri dirigenti della Forza Armata e del paese. I valori a cui vengono educati, possono sembrare “fuori moda”, rispetto alle proposte educative di una società in declino. E’ ancora valido l’adagio di Chesterton che afferma: “se educherete bene i giovani, domani avrete un futuro migliore?”. La nostra missione è basata sul concetto espresso da Chesterton. Io credo che la maggior parte dei problemi che tanto pesano su di noi dipendano proprio dal fatto che i valori, quelli veri, quelli interiorizzati, siano “fuori moda”. La formazione in Accademia deve essere incentrata sui valori, “applicati” però, non solo recitati. Stiamo seguendo un percorso in tal senso, teso a integrare i valori nelle attività, in particolare con una promozione delle attività di leadership e di gestione.

Oggi il primo Corso Normale, giurerà fedeltà alla Patria. Circa 90 giovani dichiareranno davanti a tutti di impegnarsi a “difendere l’integrità dell’Italia e delle libere istituzioni”. Al di là del suggestivo rituale del giuramento, cosa vuole dire alla società l’impegno che assumono gli allievi al cospetto della Bandiera simbolo dell’unità della nazione? I nostri ragazzi scelgono liberamente una vita dura per seguire un sogno: con il giuramento scelgono di servire la nazione, declinando nelle attività di ogni giorno i principi dell’A.M.: Eccellenza, Rispetto, Esempio, Dedizione, Integrità. Tali principi sono racchiusi dall’acronimo EREDI, che contiene un ulteriore messaggio: siamo eredi di un patrimonio di competenze e di valori che dobbiamo comprendere, arricchire e passare ai nostri eredi.

Il sacrificio di tanti uomini ha reso possibile in Italia la democrazia e la libertà. Perché è importante investire sulla sicurezza e sulle Forze Armate? Perché come è stato detto “la sicurezza è come l’aria, ti accorgi di quanto vale quando manca”. Il mondo è ancora oggi pieno di rischi che per di più sono divenuti del tutto imprevedibili. Attraverso il Mediterraneo passano i confini di aree molto instabili e dense di conflitti anche terribili, che per noi lo divengono solo quando entrano nelle nostre case attraverso i media, ma che sono in realtà in continua fortissima tensione e che esplodono con grande frequenza. Siria, Medio Oriente, primavere arabe, Africa sub-sahariana, Balcani, Golfo Persico, Afghanistan, ora Crimea sono solo alcuni dei nomi che ci preoccupano da i telegiornali. Se non si investe nella sicurezza collettiva dell’Europa confidando che nessuna minaccia ci toccherà, è come andare in giro senza assicurazione dell’auto, sperando che non accada mai nulla. Né e pensabile fruire della sicurezza prodotta da altri senza dare il proprio contributo. Questo l’America  lo ha detto molto chiaramente, anche con i fatti: l’Europa, ricca a dispetto di ogni crisi, deve fare la sua parte.

Il ricordo affettuoso in questo momento particolare si rivolge ai nostri Marò. Vogliamo lanciare un appello affinchè possano tornare presto in mezzo a noi? Latorre e Girone hanno affrontato questo sacrificio loro imposto con il vero spirito etico di eccellenti militari quali sono. In tal senso sono un esempio. L’attenzione e l’impegno che la loro vicenda ha mobilitato, tra le Istituzione e la gente, sono una bella pagina della nostra Repubblica. Non ho autorità per lanciare appelli: mi auguro però con tutto il cuore che la cattività indiana dei nostri Marò abbia presto il lieto fine che merita, con il rientro in Italia.

Generale, la ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato. Auguriamo a lei e a tutti i giovani impegnati in Aeronautica e nelle Forze Armate di continuare a servire il Paese con onore e fedeltà. a cura di Don Salvatore Lazzara*

Le Frecce Tricolori passano sopra l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli.

* Il Generale Fernando Giancotti,  è nato a Roma. Proviene dal corso ‘Sparviero III’ dell’Accademia Aeronautica.  Ha ricoperto numerosi incarichi tra i quali Comandante del 36° Stormo Caccia di Gioia del Colle, Capo del 1° Reparto Ordinamento e Personale dello Stato Maggiore Aeronautica e successivamente Addetto per la Difesa, la Marina e l’Aeronautica presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino. E’ autore di numerose pubblicazioni sulla leadership e l’etica professionale. 

 

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