Intervista all’On. Muscardini: ‘salviamo i bambini dallo Jugendamt tedesco’

Onorevole Muscardini, qualche giorno addietro ha emesso un comunicato stampa dove riferiva della presa di posizione della Germania, per quanto riguarda la discussione in sede parlamentare delle petizioni sulla legge Jugendamt. Può spiegare ed illustrare ai nostri lettori di cosa si occupa questa orribile legge tedesca? Lo Jugendamt nasce nel 1922 durante la Repubblica di Weimar e viene aggiornato da Heinrich Himmler, il Reichsfhürer  delle SS, dandogli la struttura attualmente in vigore. Gli effetti di questo istituto sono che, sia nel caso di coppie binazionali, che abbiano figli e nelle quali uno dei due genitori sia tedesco, sia nel caso di coppie non tedesche che però abbiano avuto figli in Germania, nel caso di separazione tra i genitori, anche quando il tribunale civile tedesco ha affidato i figli al genitore non tedesco, o ad entrambi i genitori, o quando nel caso di una coppia non tedesca con figli avuti in Germania i genitori ritengono di tornare a vivere nel loro paese di origine, lo Jugendamt prima o poi interviene, raggiunge i bambini ovunque siano e pretende, attraverso sue disposizioni condivise e convalidate dal magistrato tedesco, riportando i bambini in Germania dove dovranno vivere fino a quando diventeranno grandi e, nella stragrande maggioranza dei casi, non avere più rapporti con i genitori di altra lingua, parlare solo il tedesco ed essere educati nel sistema tedesco.

Perchè la Germania- nazione civile e progredita-, si ostina a rifiutare il confronto sulla legge jugendamt? La Germania continua a rifiutarsi di adeguarsi alle normative che prevedono specifici diritti per i minori. Costringendo i bambini a vivere in Germania ed obbligando  il genitore non tedesco a pagare tutte le spese La Germania  ha un evidente beneficio economico in termini di soldi, ma anche in termini di “nuovi cittadini tedeschi”.

Gli effetti della legge sono poco conosciuti da tanti cittadini europei.  Come mai se ne parla poco? Ci sono stati casi di cittadini italiani coinvolti nelle maglie della legge tedesca? La Germania continua a rifiutarsi di adeguarsi alle normative che prevedono specifici diritti per i minori. Costringendo i bambini a vivere in Germania ed obbligando  il genitore non tedesco a pagare tutte le spese La Germania  ha un evidente beneficio economico in termini di soldi, ma anche in termini di “nuovi cittadini tedeschi”. Ci sono moltissimi casi di genitori europei non tedeschi, coinvolti in questa tristissima vicenda, per l’Italia uno dei casi più emblematici è quello della Dott.ssa Marinella Colombo. La sua storia è raccontata nel libro “Non vi lascerò soli”, edito da Rizzoli (2012). La Colombo è una delle tante persone che ha inoltrato una petizione al Parlamento europeo. I due bambini le sono stati tolti dalla scuola a Milano a sua insaputa per ordine del tribunale di Milano e portati in Germania. Non li vede da tre anni.

La legge danneggia la crescita dei bambini…. Certamente ogni norma od istituto che impedisce il rapporto con entrambi i genitori lede pesantemente i diritti dei bambini. Siamo in un’Europa nella quale c’è il libero transito delle merci, ma nella quale non sono riconosciuti ai bambini di tutti gli stati membri gli stessi diritti. A prescindere dai difformi diritti di famiglia che vigono nei diversi paesi europei, ritengo che gli elementari diritti dei minori di potere conoscere le culture, le tradizioni e le lingue di entrambi i genitori e di avere rapporti, il più possibile stabili, con gli stessi, sia non solo lesivo di ogni concetto di libertà e democrazia, ma sono una grave penalizzazione per questi bambini ed anche una grave penalizzazione verso il futuro dell’Europa, perché i bambini di oggi sono i cittadini di domani ed impedire perciò loro una crescita armonica è lesivo del futuro anche dell’Europa.

Nel comunicato stampa lanciato in occasione del rifiuto da parte tedesca a discutere sulla legge, ha dichiarato: “la Germania rifiuta ancora una volta il confronto e lascia che vi siano sul suo territorio misure discriminatorie contro i genitori di altri paesi europei”… Al Parlamento Europeo sono state presentate decine di petizioni di genitori e di cittadini per sollevare il problema dello Jugendamt, ma nonostante questo non si è arrivati a capo di nulla: la Commissione europea  se n’é lavata le mani e gli stessi  governi italiani non sono mai intervenuti per affrontare questo problema all’interno del Consiglio. Anche il silenzio, su questo tema, della stampa italiana è preoccupante!

Avere in un Paese Europeo leggi così restrittive e inumane, pone seri interrogativi, su come viene gestita l’emergenza famiglia nell’Unione Europea… Certamente, l’emergenza famiglia nell’Unione Europea diventa sempre più un problema, se da un lato ci troviamo ad avere norme quali quelle di “Genitore 1” e “Genitore 2” e dall’altro l’accettazione di un istituto come lo Jugendamt, c’è da avere veramente paura per il futuro dei nostri figli, intendendo per “nostri figli” tutti i bambini europei, perché solo se gli adulti considereranno i bambini, tutti i bambini, come loro figli, noi potremmo avere la speranza di una società più equa e responsabile.

Quali sono le interpellanze richieste al Parlamento Europeo per fare luce sulla questione? Moltissime sono state le interrogazioni presentate al Parlamento Europeo da parlamentari di diversa nazionalità e di diverso gruppo politico, per quanto mi riguarda le allego, a titolo di informazione una sintesi, non completa di quanto ho fatto in questa legislatura su questo argomento.

Cosa può fare la politica per sensibilizzare l’opinione pubblica su tale tematica? La politica deve prima di tutto prendere atto che non si possono continuare ad ignorare problemi di questa gravità, l’opinione pubblica dovrebbe essere sensibilizzata attraverso sistemi di informazione più corretti ed il governo Italiano dovrebbe uscire dal colpevole silenzio che ha avuto in questi anni.

Alcuni osservatori pensano che questa legge sia un residuo del nazismo… Lo Jugendamt è nato nel 1922 ed in seguito è stato  perfezionato da Himmler. Che ci siano, perciò,  delle derive residuali del nazismo ci sembra evidente.

Quale appello vuole lanciare affinchè si possa affrontare serenamente un dialogo costruttivo per superare la “burtalità” dello Jugendamt? Il mio appello  è che nella prossima legislatura tutti i parlamentari europei, compresi i tedeschi, trovino la forza di chiedere, senza ulteriori silenzi e tentennamenti, al Consiglio e alla Commissione di intervenire per modificare lo Jugendamt e per consentire che una sola legge europea garantisca i diritti di tutti i bambini, nati nell’Unione o che nell’Unione vivono. Mi auguro che anche i governi nazionali affrontino in sede di Consiglio questo argomento con il governo tedesco, per fare luce su un problema inquietante. a cura di Ornella Felici

Padre + Madre = Figli.

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