Queste parole sono state pronunciate da un lebbroso che incontrò Gesù, oltre 2000 anni fa. Quest’uomo era ammalato. Gesù risponde alla sua richiesta:
Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. (Mc 1,41-42)
La risposta di Gesù è immediata, potente, inequivocabile. «Lo voglio, guarisci!». Sono trascorsi 2000 anni da quel giorno, ma Gesù è sempre con noi, è pronto a guarirci dalle nostre malattie, basta che noi glielo chiediamo, e glielo chiediamo sinceramente, con fede e con cuore puro.
Il vangelo è colmo di frasi dove viene chiesta la fede. Mc 9,23. Un giorno un padre chiede a Gesù la guarigione di suo figlio e gli dice: “Se è possibile, guariscilo”. E Gesù: “Se tu puoi? Tutto è possibile per chi crede”. Mc 11,22-23: “Abbiate fede in Dio! In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Levati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato.
Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”. Lc 7,50; Mc5,34; 10,52: “La tua fede ti ha salvato”.
Ai guariti Gesù dice quasi sempre così. Ai guariti Gesù non diceva “la fede in me ti ha salvato” o “in Dio”, ma “la tua fede”. Cioè: era la fiducia che essi avevano, che aveva operato la guarigione. 1 Gv 5,4: “Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede”.
Alcuni di noi sono convinti che Dio li voglia ammalati e depressi confondendo come volontà di Dio ciò che Egli usa per la sua gloria. La malattia non rientra nella sua volontà, anzi è facilmente riscontrabile che mai Gesù incoraggiò le persone ad ammalarsi, a continuare ad essere depresse oppure a sopportare delle sofferenze fisiche o interiori.
Dio ci vuole sani nello spirito, nel corpo e nell’anima; quindi possiamo affermare che chiedere la guarigione non è andare contro la sua volontà.
Se la volontà di Dio consistesse nel principio che la malattia debba avere il sopravvento su di una persona, allora i medici e le medicine non avrebbero più ragione di esistere, perché andrebbero contro la logica del disegno divino.
Gesù, che significa “Salvatore”, “salvezza” viene inviato per liberare e guarire. Rivolgiamoci allora a Lui con fede, con fiducia che ascolterà le nostre parole:
Gesù, ti presento tutte le tristezze, le angosce, gli affanni, il senso di solitudine, di isolamento, di fallimento; tutti gli stati di depressione, disperazione, sfiducia, abbattimento, avvilimento … in cui tanto spesso mi trovo. Con le mie forze non riesco ad uscire da questi stati d’animo di tristezza e depressione. Intervieni Tu. Come sei apparso ai due discepoli di Emmaus lungo la strada ed hai rimesso la speranza nei loro cuori e sorriso sui loro volti, così vieni accanto a me. Liberami da questi stati d’animo. Riempi il vuoto del mio cuore e della mia vita, fammi emergere da ogni tristezza e abbattimento. Infondi in me lo Spirito Santo, Spirito di conforto e di gioia, di speranza e di forza. Cuore di Gesù, confido e spero in Te. Padre Emanuele Zippo
Signore Gesù, ti adoro e ti ringrazio per la fede che mi hai dato nel battesimo. Tu sei il Figlio di Dio fatto uomo, tu sei il Messia Salvatore. In questo momento voglio dirti come Pietro: “Non c’è sotto il cielo altro nome dato agli uomini nel quale possiamo essere salvati”. Ti accetto, Signore Gesù, nel mio cuore e nella mia vita: voglio che tu ne sia l’assoluto Signore. Perdona i miei peccati, come hai perdonato i peccati del paralitico del Vangelo. Purificami con il tuo sangue divino.
Io metto ai tuoi piedi la mia sofferenza e la mia malattia. Guariscimi, Signore, per il potere delle tue piaghe gloriose, per la tua croce, per il tuo Preziosissimo Sangue.
Tu sei il buon Pastore e io sono una delle pecore del tuo ovile: abbi compassione di me. Tu sei il Gesù che ha detto: “Chiedete e vi sarà dato”.
Signore, il popolo della Galilea veniva a deporre i propri malati ai tuoi piedi e tu li guarivi. Tu sei sempre lo stesso, tu hai sempre la stessa potenza. Io credo che tu puoi guarirmi perché hai la medesima compassione che avevi per i malati che incontravi, perché tu sei la risurrezione e la vita. Grazie, Gesù, per quanto farai: io accetto il tuo piano d’amore per me. Credo che mi manifesterai la tua gloria. Prima ancora di conoscere come interverrai, ti ringrazio e ti lodo. Amen.
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