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Invochiamo la Misericordia di Dio con Santa Faustina. La Coroncina di oggi, 18 ottobre. LIVE TV dalle h. 15.00

Invochiamo la Misericordia di Dio con Santa Faustina: se la tua anima si fiderà di Dio avverrà questo

Pensieri di Santa Faustina Kowalska DA MEDITARE oggi

– Dio non ci mette alla prova più di quanto non la possiamo sostenere.

– Non temo nulla. Egli manda all’anima che soffre una grazia ancor più grande della sua stessa sofferenza, anche se l’anima non se ne rende conto. In simili momenti, un atto di fiducia dà a Dio più gloria che ore intere trascorse in orazione.

– Nulla di nuovo accade sotto il sole, o Signore, senza la tua volontà. Sii benedetto per tutto quello che mi mandi. Non posso penetrare i tuoi segreti a mio riguardo, ma, fidandomi unicamente della tua bontà, avvicino le labbra al calice che tu mi porgi. Gesù, io confido in te!

LA CORONCINA ALLE ORE 15

– Non capisco come si possa mancare di fiducia nell’Onnipotente. Con Lui tutto è possibile, senza di Lui nulla. Egli mi dice molto spesso: Non mi piace che ti abbandoni a inutili paure. Chi potrà nuocerti, dal momento che tu sei con me? Io amo l’anima che crede nella mia bontà senza incertezze. Posso fidarmi di lei a mia propria volta e le concedo tutto ciò che chiede.

(continua dopo il video)

Il ‘viaggio’ nel Purgatorio di Santa Faustina

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– Gesù mi disse: In ogni anima compio l’opera della mia misericordia. Chi confida in essa non perirà, perché tutti i suoi interessi sono miei. Ad un tratto, Gesù prese a lamentarsi con me per la sfiducia da lui incontrata nelle anime più care: ciò che mi ferisce è la loro diffidenza nei miei confronti, dopo che hanno sbagliato. Se esse non avessero sperimentato già la bontà illimitata del mio cuore, ciò mi addolorerebbe meno.

– Il mio nulla affonda nel mare della tua misericordia, o Padre di misericordia. Con la fiducia d’un bambino, mi getto tra le tue braccia per ricompensarti della diffidenza di tante anime.

– Quanto sono pochi quelli che ti conoscono realmente! Hanno paura a confidare in te! Anch’io desidero, con estremo ardore, che la festa della tua misericordia sia da tutti conosciuta, perché essa corona tutte le tue opere e di ciascuna ti prendi cura con l’amore di una madre.

– Vi sono momenti nella vita, in cui direi che l’anima non è più in grado d’affrontare il linguaggio degli uomini. Tutto l’affatica, nulla le dà pace; ha solo bisogno di pregare. Sta unicamente in questo il suo sollievo. Se si rivolgerà alle creature, non ne ricaverà che un’inquietudine maggiore.

– Per perseverare nella preghiera l’anima deve armarsi di pazienza e coraggiosamente superare difficoltà interiori ed esteriori. Difficoltà interiori sono la stanchezza, lo scoraggiamento, l’aridità, le tentazioni; quelle esteriori provengono, invece, da ragioni di rapporti umani.

– Con la preghiera si può affrontare qualsiasi genere di lotta. L’anima dovrà pregare in qualunque stato essa si trovi.

– Deve pregare l’anima pura e bella perché, in caso contrario, perderà la sua bellezza.

– Deve pregare l’anima che aspira alla santità, perché altrimenti non le sarà data.

– Deve pregare l’anima appena convertita, se non vuole fatalmente ricadere.

– Deve pregare l’anima immersa nei peccati per ottenere di venirne fuori.- Non c’è anima esonerata dal pregare, perché è attraverso la preghiera che discendono le grazie.

– Quando preghiamo, dobbiamo adoperare l’intelligenza, la volontà e il sentimento.

– Gesù mi fece capire che l’anima deve mantenersi fedele alla preghiera malgrado i patimenti, le aridità e le tentazioni, perché da una simile preghiera dipende quasi sempre l’attuazione dei più grandi progetti di Dio. Se da parte nostra tale perseveranza fosse assente, creeremmo difficoltà a quanto Dio intende operare in noi e attorno a noi per mezzo nostro.

– Gesù mia guida, insegnami ad aprire fino in fondo la mia misericordia ed il mio amore a chiunque abbia bisogno della mia preghiera, affinché questa, al modo stesso delle opere, porti impresso il sigillo della tua misericordia.

– Una volta in cui chiesi a Gesù come potesse tollerare, senza punirli, lo sterminato numero di peccati e i crimini che vengono commessi sulla terra, mi rispose: per punirli ho l’eternità; adesso prolungo il tempo della mia misericordia.

– Desidero colmare di grazie tutte le anime; sono esse, semmai, che non le vogliono ricevere. Trovano tempo per tutto, solamente non ne trovano per me. Infelici quelle che non vorranno riconoscere che questo è il tempo in cui vengo loro incontro.

– Quanto più conosco la grandezza di Dio, tanto più gioisco che egli sia tale.

– Infinitamente mi rallegro della grandezza di lui e mi fa piacere essere tanto piccola perché, così, egli mi prende in braccio e mi stringe al suo cuore.

– Riflettendo però sul culto che rivolgo a Dio, trovo che esso è ben poca cosa, una goccia appena in confronto dell’immensa gloria che riceve in cielo. Mio Dio, ti mostri già infinitamente buono accettando la mia adorazione e la mia supplica e volgendo con favore il tuo volto su di me.

– Quanta pena mi fa la gente che non crede nel mondo soprannaturale! Ti prego, o Dio, con tutta l’anima, affinché anch’essi siano penetrati da un raggio della tua misericordia e tu li stringa a te paternamente.

– Nei momenti in cui mi sento interiormente abbandonata, non mi turbo perché so che Dio non abbandona mai un’anima se non quando l’anima stessa spezza il nodo dell’amore con la propria infedeltà. Ma che sforzi enormi occorrono per compiere bene dei doveri, quando si ha una salute cagionevole! Cristo lo sa.

– È bene invocare l’aiuto del Signore mentre si sta conversando con una persona. Ho molta paura di conversazioni, le quali sembrano confidenziali: occorre da parte di Dio che ci dia luce affinché tali discorsi riescano utili alle anime. Dio viene in aiuto ma bisogna chiederlo, e non fidarsi totalmente della propria abilità.

– O mio Gesù, so che per essere utili alle anime bisogna unirsi strettamente a te. O amore eterno, una parola sola di un’anima unita strettamente a te procura alle altre un bene assai maggiore di quanto non lo facciano i grandi discorsi ed i sermoni di un’anima imperfetta.

– La virtù senza prudenza non è virtù. Dobbiamo pregare spesso lo Spirito Santo, chiedendo la grazia della prudenza.

– La prudenza è fatta di riflessione, di saggezza e di ferma risoluzione. La decisione ultima ci appartiene e ne siamo responsabili. Spetta a noi la scelta, ma possiamo e anche dobbiamo domandare luce e consiglio.

– Ho fatto dei propositi anche in altro campo: godere dei successi altrui come se io stessa li avessi ottenuti.

– Oggi ho compreso in che cosa stia la santità. Non sono né le rivelazioni, né le estasi, né alcun altro dono a rendere la mia anima perfetta, ma l’unione intima con Dio.

– I doni sono un ornamento, non l’essenza della perfezione. La santità e la perfezione stanno nella mia stretta unione con la volontà di Dio. Egli non fa mai violenza al nostro arbitrio. Dipende da noi accettare la grazia di Dio o rifiutarla, collaborare con essa o farne spreco.

– Sappi, mi disse Gesù, che sforzandoti alla tua perfezione, santificherai molte altre anime. Se non cerchi la santità, invece, anche altre anime rimarranno nella loro imperfezione. Sappi che la loro santità dipende dalla tua e che gran parte della responsabilità in questo campo ricadrà sopra di te. Non impaurirti: basta che tu sia fedele alla mia grazia.

– Gesù mi rivolse la parola: “Mia discepola, devi nutrire un grande amore per coloro che ti affliggono; fa’ del bene a quelli che ti vogliono del male”. Risposi: “Mio Maestro, vedi bene che non sento per essi alcun amore, e ciò mi addolora”. Gesù rispose: “Il sentimento non è sempre in tuo potere. Riconoscerai d’avere amore quando, dopo aver ricevuto ostilità e dispiaceri, non perderai la pace, ma pregherai per quelli che ti fanno soffrire e desidererai per essi il loro bene”.

– Nelle persone ammalate o sofferenti, dobbiamo scorgere Gesù inchiodato in croce e non un parassita o un membro improduttivo.

– L’anima che soffre e accetta la volontà di Dio attira più benedizioni che non le persone che lavorano. Povera casa, dove tutti stanno bene! Dio concede molto spesso grazie grandi e numerose in considerazione delle persone sofferenti e allontana molti castighi unicamente per riguardo a loro.

Gesù io confido in te

– O umiltà, fiore stupendo sono poche le anime che ti possiedono! Forse perché sei così bella e, al tempo stesso, tanto difficile da conquistare? Dell’umiltà Dio si rallegra. Sopra un’anima umile, egli apre i cieli e fa scendere un mare di grazia. A un’anima così Dio non rifiuta nulla. In tal modo essa diventa onnipotente e influisce sulla sorte del mondo intero. Più essa si umilia, più Dio si china su di lei, la copre della sua grazia, l’accompagna in tutti i momenti della vita. O umiltà, getta le tue radici nel mio essere.

– Non è piccola cosa ciò che si compie per amore. So che non è la grandezza dell’opera, ma la grandezza dello sforzo che verrà premiata da Dio. Quando uno è debole e malato, compie sforzi continui per arrivare a fare quello che tutti gli altri compiono normalmente. Tuttavia non riesce sempre a venirne a capo. La mia giornata incomincia con la lotta e con la lotta anche finisce. Quando la sera mi vado a coricare, mi par d’essere un soldato che torna dal campo di battaglia.

– Dove c’è vera virtù, lì non può mancare il sacrificio. Tutta la vita è un grande sacrificio. Solo attraverso il sacrificio le anime posseggono la capacità d’essere utili.

– Sacrificando me stessa per il prossimo, io reco gloria a Dio. Tuttavia, il mio sacrificio deve derivare dall’amore che ho per lui. È in questo amore verso Dio che tutto si concentra ed ha valore.

– Una volta, per istruirmi sulla vita interiore, Maria mi disse: “La vera grandezza dell’anima sta nell’amare Dio e nell’essere umili davanti a lui, dimenticando completamente se stessi, perché Dio solo è grande”.

– Incomparabile è la gloria che aspetta l’anima la quale, sulla terra, assomiglia a Gesù nel suo soffrire: gli assomiglierà per sempre anche nella gloria. Il Padre celeste glorificherà le nostre anime nella misura in cui scorgerà dentro di noi una rassomiglianza con suo Figlio.

A cura di Francesco Rossi 

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