L’Iran e il 5+1 hanno raggiunto un accordo definitivo a Vienna sul programma nucleare di Teheran: lo ha riferito un diplomatico iraniano che ha voluto restare anonimo e lo ha confermato un altro funzionario di Teheran. “Tutto questo duro lavoro ha pagato e abbiamo raggiunto un accordo”, ha spiegato il diplomatico, “Dio benedica il nostro popolo”. Intanto è stata fissata per le 10,30 di questa mattina a Vienna la riunione plenaria dei ministri degli Esteri di Iran e di quelli di Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Russia e Stai Uniti con l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, che dovrebbe suggellare l’intesa. Lo ha twittato la portavoce Ue, Catherine Ray. Lo “storico” accordo tra Tehran e le potenze mondiali sul futuro del programma nucleare iraniano è stato raggiunto dopo una maratona a Vienna. Già nel pomeriggio di ieri, il presidente iraniano Hassan Rohani ha dato l’impressione che ormai fosse fatta, ma poi ha fatto marcia indietro. Secondo le indiscrezioni, l’ostacolo principale era l’embargo sulle armi convenzionali e missili balistici, che Teheran vuole revocato immediatamente. Su questa linea ci sono anche la Russia e la Cina, tradizionali fornitori di armi all’Iran, mentre sono contrari gli Usa, che tengono conto anche delle preoccupazioni dei loro alleati nella regione mediorientale, con Israele in prima fila. Anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ribadito tutta la sua contrarietà all’intesa, affermando che “ci siamo impegnati ad impedire all’Iran di dotarsi di armi atomiche e questo impegno è ora valido più che mai”; mentre il suo ministro dell’energia Yuval Steinitz ha affermato che quello che si profila “è un cattivo accordo, pieno di scappatoie”. Il via libera sembrava essere arrivato quando in mattinata alcune fonti hanno affermato che sulla questione dell’embargo sulle armi era stato raggiunto un compromesso, ovvero una revoca progressiva. In particolare, citando quanto detto da una fonte iraniana all’agenzia russa Ria Novosti, l’agenzia iraniana Fars aveva scritto che “l’Iran e le sei potenze mondiali concordano di revocare parzialmente l’embargo sulle armi”, mentre “l’accordo stabilisce che gli iraniani potranno continuare a fornire armi di difesa ai loro alleati nella regione, per combattere il terrorismo e l’estremismo”. I sei paesi avrebbero dovuto concludere entro il 30 giugno, ma poi hanno spostato la scadenza al 7 luglio, e ancora al 10 e poi alla mezzanotte del 13 luglio. Obiettivo mancato di un soffio.
Redazione Papaboys ( Fonte www.avvenire.it )