Anche nella città di Kirkuk e nella provincia di cui è capoluogo, molte case e terreni appartenenti ai cristiani vengono sottratti illegalmente ai legittimi possessori attraverso la produzione di falsi documenti legali, che rendono di fatto impossibile il loro recupero da parte dei proprietari. Il fenomeno, che in passato era stato registrato e denunciato anche a Baghdad, ha potuto prendere piede anche grazie a connivenze e coperture di funzionari corrotti e disonesti, che si mettono a servizio di singoli impostori e gruppi organizzati di truffatori. In un caso recente – riferisce il sito iracheno ankawa.com – un gruppo di abitazioni appartenenti a cittadini cristiani che avevano temporaneamente lasciato la città sono state abbattute e al loro posto è sorto un parcheggio.
Monsignor Yousif Mirkis, arcivescovo cattolico caldeo di Kirkuk ha dichiarato: “Lo Stato islamico è peggio del nazismo. Noi dobbiamo resistere, non possiamo cedere, non possiamo fuggire, altrimenti diamo loro ragione. La guerra contro l’Isis è una terza guerra mondiale”.
Parlamentari e associazioni cristiane chiedono di stroncare le truffe
Il furto “legalizzato” delle proprietà delle famiglie cristiane è strettamente collegato all’esodo di massa dei cristiani iracheni, seguito degli interventi militari a guida Usa per abbattere il regime di Saddam Hussein. I truffatori si appropriano di case e immobili rimasti vuoti, contando sulla facile previsione che nessuno dei proprietari tornerà a reclamarne la proprietà. Parlamentari e associazioni cristiane hanno fatto appello alle istituzioni amministrative locali, chiedendo di stroncare il fenomeno delle false certificazioni su cui si regge questo tipo di truffa.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana