MOSUL – La conquista di Mosul da parte dei jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, iniziata lo scorso 9 giugno, oltre a provocare l’esodo di buona parte della popolazione – sia cristiani che musulmani – ha convinto i responsabili della locale comunità siro-ortodossa a mettere in sicurezza anche le reliquie attribuite a San Tommaso, finora venerate presso la chiesa cittadina dedicata all’Apostolo.
Già dal 17 giugno, lo scrigno contenente le reliquie è stato trasferito presso il Monastero siro-ortodosso dedicato a San Matteo, fuori da Mosul. La cerimonia per la deposizione delle sante reliquie nella loro nuova sede è stata celebrata da Mar Nichodimos Dawood Saraf, Arcivescovo siro ortodosso di Mosul. Lo riferiscono fonti della Chiesa siro-ortodossa consultate dall’Agenzia Fides.
L’intercessione di San Tommaso Apostolo viene invocata dalle comunità siro ortodosse di tutto il mondo per chiedere che il popolo iracheno sia risparmiato da ulteriori sofferenze.
In queste ore – ricorda Asia News – il Patriarca della Chiesa caldea Mar Louis Raphael I Sako ha lasciato Baghdad per Bruxelles, dove incontrerà ufficialmente il Consiglio dei vescovi europei e il Parlamento europeo, per discutere della situazione del Paese e dei possibili interventi per arginare l’emergenza, in particolare quella relativa ai profughi e sfollati. Intanto i ribelli Stato islamico dell’Iraq e del Levante Isis (formazione sunnita jihadista già legata ad al Qaeda) hanno assunto il controllo di una vecchia fabbrica di armi chimiche. La notizia arriva da fonti ufficiali a Baghdad, in una lettera inviata alle Nazioni Unite in cui ammettono di non poter rispettare la promessa di distruggere le armi chimiche.