In Iraq si registrano nuovi raid americani sulle postazioni dei miliziani dello Stato islamico mentre il presidente Obama chiede che si eviti “un genocidio”.
Il servizio di Benedetta Capelli della Radio Vaticana:
C’è grande preoccupazione per quanto accade in Iraq. Nei monti di Sinjar, dove si sono rifugiati cristiani e yazidi, gli Stati Uniti – a undici anni dall’invasione dell’Iraq di Saddam – hanno lanciato viveri e acqua ma hanno anche colpito le postazioni dello Stato islamico, la cui avanzata nel nord del Paese minaccia ormai la regione autonoma del Kurdistan. Obama ha deciso l’intervento, appoggiato da Gran Bretagna e Francia che però non hanno partecipato, per colpire i terroristi, proteggere il personale americano e – ha detto – “per evitare un potenziale genocidio delle minoranze”.
Centinaia le donne yazite nelle mani dell’Isis, circa centomila i cristiani fuggiti da Qaraqosh, caduta nelle mani dei jihadisti che avevano già preso Mosul e che ora minacciano Erbil.
L’Isis ha assicurato che andrà avanti nella sua offensiva mentre l’Onu valuta l’apertura di corridoi umanitari.
A cura di Redazione Papaboys. Fonte: Radio Vaticana