La brutalita’ dell’Isis arriva anche in Turchia. Due attivisti siriani sono stati trovati morti, con la gola tagliata, nelle proprie abitazioni a Sanliurfa, nel sudest turco, a confine con la Siria. Lo riferisce la Cnn.
Ibrahim Abd al-Qader e Fares Hamadi lavoravano per l’agenzia multimediale ‘Eye on homeland’ che produce notizie su varie piattaforme in Siria, tra cui le roccaforti dell’Isis. Qader era uno dei fondatori dell’agenzia, in prima linea nel documentare le atrocità compiute dall’Isis a Raqqa. I membri del gruppo sono regolarmente minacciati dallo stato islamico, ha detto il fratello di Qader, Ahmed, il quale ha raccontato di essere stato minacciato anche lui. La missione del gruppo è quella di raccontare le atrocità commesse dall’Isis a Raqqa, ma la copertura si era allargata ad altre città siriane. Gli attivisti, che lavorano anche a contatto con i giornalisti stranieri, sono stati in grado di mostrare il controllo dei jihadisti sulla popolazione civile a Raqqa con tanto di foto e video contrabbandati dal Paese. Un potente contrappeso – fa notare la Cnn – alla macchina della propaganda Isis, che usa regolarmente i social media per diffondere i propri video. In un comunicato, la commissione a protezione dei giornalisti ha esortato le autorità turche ad indagare a fondo sull’omicidio dei due attivisti. La polizia turca ha sequestrato un video della videocamera a circuito chiuso nella zona dove i due sono stati trovati sgozzati e sta esaminando impronte raccolte nelle abitazioni. Almeno 24 persone sono state portate in questura per essere interrogate, mentre un’altra è latitante, ha riferito una fonte a conoscenza delle indagini alla Cnn.
Il leader di al Qaida Ayman al-Zawahri ha invece lanciato un appello a tutti i “fratelli mujaheddin” ad unirsi nella lotta contro Russia e Occidente in Siria ed in Iraq, aprendo di fatto anche ad un sodalizio con l’Isis. Lo riporta il sito della Reuters, citando un messaggio audio del terrorista egiziano diffuso ieri su internet.
In Russia condannato a 17 anni un militante jihadista
Un militante dell’Isis, Gagi Magomedov, è stato condannato a 17 anni di reclusione dal tribunale militare russo del Caucaso del Nord per aver preso parte a disordini di massa in Daghestan e per aver combattuto in Siria in una “formazione armata illegale”. Lo riferiscono le agenzie russe.
Redazione Papaboys (Fonte www.ansa.it)
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