La tregua, annunciata con un comunicato congiunto dal segretario di Stato Usa John Kerry e dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, la prima accettata dalle due parti in conflitto dall’inizio dell’offensiva dell’8 luglio, era stata preceduta da due ore di bombardamenti intensi e lanci di razzi. Ma alle 8, le sirene di allarme per i combattimenti avevano smesso di suonare in questo settore: un silenzio durato purtroppo pochi minuti. I razzi di Hamas hanno continuato a piovere sul sud di Israele, che ha usato i suoi tank per bombardare i miliziani all’uscita di un tunnel nella Striscia. Fonti mediche di Gaza hanno riferito che decine di palestinesi sono rimasti uccisi in questa operazione.
Per Israele, secondo fonti ufficiali citate da Radio Gerusalemme, dunque, la tregua è finita. Il governo avrebbe informato l’inviato dell’Onu nella zona Robert Serry che l’interruzione dell’azione militare è a questo punto da considerarsi finita.
I negoziatori di entrambe le parti erano attesi oggi al Cairo per discutere di una soluzione a lungo termine.
Bilancio delle vittime
Secondo i dati diffusi di prima mattina dalle autorità sanitarie della Striscia di Gaza, il totale dei morti registrati prima della tregua è salito ad almeno 1.437. Ma successivamente la cifra è stata ancora corretta al rialzo per gli effetti di uno degli ultimi bombardamenti, il cui bilancio è stato aggiornato da 11 a 16 vittime. Stando alle stesse fonti, almeno il 23% del totale dei morti palestinesi erano ragazzi e bambini, mentre i dati dell’Onu accreditano una maggioranza complessiva di vittime civili. I feriti sono indicati intanto in oltre 8200.
Nell’ultima azione militare di terra su larga scala condotta nella Striscia fra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 – denominata ‘Piombo Fusò e durata 22 giorni contro i 25 di quella di queste settimane – i morti palestinesi censiti dalle fonti di Gaza furono 1416 (fonti israeliane ne riconobbero fra 1100 e 1300). Quell’operazione costò inoltre la vita a una decina di soldati e a tre civili in Israele: un tetto largamente superato da tempo nell’offensiva attuale, che secondo i dati dell’esercito ha provocato ormai la morte di 61 militari israeliani, oltre che di tre civili nello Stato ebraico.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire
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