Sembrava che il premier stesse valutando la rimozione dei metal detector nel giorno della preghiera del venerdì. Ma dopo le consultazioni con i capi della sicurezza e i membri del governo, Benjamin Netanyahu ha deciso di mantenerli attivi. Anzi, è stata introdotta un’ulteriore restrizione: l’accesso alla Spianata delle moschee è vietato a tutti i musulmani che non abbiano almeno 50 anni.
La scelta israeliana ha provocato durissime reazioni da parte dei palestinesi, che interpreta la scelta come una volontà di stringere il controllo dello Stato ebraico sul luogo sacro e un’alterazione dello status quo. E al termine delle preghiere la polizia israeliana ha disperso con la forza un gruppo di fedeli islamici nella centrale via Sallah-a-din, a Gerusalemme est. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Maan diverse persone sono rimaste contuse da proiettili di gomma e intossicate da gas lacrimogeni. Uno dei feriti sarebbe in gravi condizioni. La polizia, aggiunge Maan, ha impedito alle ambulanze palestinesi di raggiungere la zona e la Mezzaluna rossa fa sapere che alcuni suoi addetti sono stati colpiti da candelotti lacrimogeni. Altri incidenti si sono verificati in Cisgiordania: all’ingresso di Betlemme e al valico di Qalandya, presso Ramallah, dove – secondo i media palestinesi – due persone sono rimaste ferite.
Nei giorni scorsi al-Fatah e Hamas hanno indetto per oggi manifestazioni di protesta contro l’installazione. E il Mufti di Gerusalemme ha ordinato che le moschee cittadine siano tenute chiuse e che i fedeli convergano invece verso la Spianata, al massimo delle loro capacità date le limitazioni imposte dalla polizia. In ogni caso, ha aggiunto, i fedeli devono rifiutarsi di passare dalle porte elettroniche. Il presidente palestinese Abu Mazen ha convocato a Ramallah in Cisgiordania una riunione urgente dei vertici dell’Olp e di al-Fatah per discutere la “pericolosa escalation israeliana alla moschea al-Aqsà”. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Abu Mazen è stato costretto ad abbreviare una visita ufficiale in Cina per seguire da vicino l’evolversi della crisi a Gerusalemme.
La decisione del Governo israeliano di limitare l’accesso ai musulmani alla Spianata, segue l’attacco del 14 luglio, quando un commando di tre persone ha aperto il fuoco su un gruppo di soldati israeliani, due dei quali sono morti in ospedale. Uccisi i tre attentatori.
Fonte www.repubblica.it
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