La siccità colpisce quasi metà dell’Italia, emergenza in sei Regioni. Oggi 20 città da bollino rosso
Sono sei, al momento, le Regioni che hanno formalmente inviato alla Protezione civile la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per la siccità.
Si tratta di Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli e Veneto che hanno trasmesso i documenti al Dipartimento che ora vaglierà le richieste da portare in Consiglio dei ministri e provvederà a un primo stanziamento, che si aggirerebbe su diverse decine di milioni, per i primi interventi e i ristori agli agricoltori.
Venti città da bollino rosso per il caldo
In lieve calo rispetto alle 22 di sabato le città italiane da bollino rosso, dove cioè il rischio caldo è massimo per tutta la popolazione, non solo per le fasce a rischio.
Oggi sono 20 i centri urbani “minacciati” dalle temperature elevate: si tratta di Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo. E’ quanto risulta dal bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute.
Le contromisure adottate a Verona e Pisa
Alle centinaia di amministrazioni comunali che hanno già varato misure ad hoc per contrastare gli effetti della siccità, si sono aggiunte Verona e Pisa. Il neosindaco scaligero Damiano Tommasi ha firmato un provvedimento che limita l’uso dell’acqua potabile ai fini domestici, per la pulizia personale e per l’igiene.
Nel capoluogo veneto fino al 31 agosto sarà quindi vietato usare “acqua potabile proveniente da fonte idrica per l’irrigazione di orti, giardini e campi sportivi, per il lavaggio di automobili, salvo impianti autorizzati, per il riempimento di piscine e per ogni altra attività che non sia strettamente necessaria ai fini del fabbisogno umano”.
A Pisa dall’11 luglio fino al 31 agosto sarà invece vietato su tutto il territorio comunale utilizzare l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti urbani e rurali per scopi diversi da quelli igienico-domestici. Le violazioni saranno punite con sanzioni da 100 a 500 euro.
Caldo torrido: 5 consigli per sopravvivere all’afa
- Vestirsi di bianco e di lino: abbandonate i tessuti sintetici e gli abiti aderenti troppo scuri. Questi richiamano il caldo e vi fanno sudare. Se siete in ufficio sappiate che una vera manna sono i vestiti larghi e leggeri, meglio se in lino e ancora più smart per combattere l’afa è indossare abiti di colori chiari.
- Tenere le persiane chiuse in casa: se volete che la vostra casa non sia una fornace il consiglio per combattere il caldo è quello di chiudere le persiane o le tapparelle in casa. Così facendo, lasciando le finestre aperte, farete circolare l’aria, ma non creerete il tremendo effetto serra con i raggi solari che entrano delle finestre scaldando tutta la zona.
- Bere molta acqua: se siete disidratati sentirete molto di più il caldo torrido di questi giorni. Meglio bere molta acqua, non fredda, ma a temperatura ambiente. Sarete a vostro agio, suderete molto meno e riuscirete a sopravvivere a queste giornate tremende e afose.
- Occhio all’alimentazione: mangiare un super panino o un piatto di lasagne con questo caldo non è l’ideale. Cercate di nutrirvi con frutta e verdura, che vi danno molta più acqua e vi fanno sentire sazi, ma senza appesantirvi troppo.
- Uscire nelle ore meno calde: se potete cercate di uscire al mattino presto, oppure alla sera quando il sole tramonta. Sono queste le ore più fresche in cui si alza un po’ di brezza e sembra di stare molto meglio visto che l’umidità cala un po’.