Vicinanza e partecipazione è quanto espresso, in una telefonata ieri di Papa Francesco a mons. Louis Sako. Nei giorni scorsi il patriarca di Babilonia dei Caldei ha lanciato un appello alle Nazioni Unite per fermare le atrocità commesse dagli estremisti islamici dell’Isis. Intanto ieri un gruppo di musulmani iracheni è sceso in piazza a Baghdad per manifestare sostegno della comunità cristiana. In questo scenario Medici Senza Frontiere denuncia che nei bombardamenti contro i terroristi sono stati colpiti ospedali e altre strutture mediche nell’Iraq settentrionale e centrale. Il servizio di Barbara Schiavulli per la Radio Vaticana:
Sono almeno 45 i morti e 28 i feriti in un altro giorno di violenza in Iraq, intanto mentre il vice presidente americano Biden, chiama il neo eletto presidente Massoum per congratularsi, distrutti altri due luoghi sacri, dopo la tomba del profeta Giona, cara anche ai cristiani, rasa al suolo quella del profeta Seth sempre a Mosul costruita intorno al 1000 e a Kirkuk distrutto il mausolelo di Sheik Salih. L’isis ieri, con l’avvio di una campagna del terrore anche per i kurdi dopo cristiani e altre minoranze, indica alle donne come vestire e comportarsi per non essere punite, coprirsi tutto il corpo, viso e mani comprese, niente profumi, uscire accompagnata da un uomo di famiglia, perfino i manichini nei negozi devono essere velati, per gli uomini niente fumo, e barba islamica, per i ragazzi niente poesie o scuola dell’arte. Sul fronte militare, la russia ha cominciato come promesso la consegna di elicotteri e jet da combattimento, ma molti esperti si chiedono se gli iracheni saranno capaci di usarli senza nuocere la popolazione civile.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
In questo filmato la distruzione della Moschea di Giona in Iraq: