Combattimenti senza sosta in Iraq e Siria contro il sedicente Stato Islamico. Serrati i bombardamenti a Kobane al confine con la Turchia. Sdegno per la decapitazione per mano dell’Is di 7 curdi, condanna della comunità internazionale per il doppio attentato kamikaze ad Homs in cui sono morti 30 bambini.
Il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon ha condannato “nei termini più forti gli attentati avvenuti ad Homs, in Siria, definendoli atti di “estrema depravazione”.
Trentanove persone, di cui trenta bambini, sono morte per un doppio attentato kamikaze contro una scuola. Il quartiere colpito è quello di Akrama a maggioranza alauita, la confessione a cui appartiene quasi tutta la dirigenza siriana. Ma nel Paese dilaniato dalla guerra civile, oltre 200mila morti in oltre tre anni, la coalizione internazionale, a guida Usa, si oppone anche al sedicente Stato Islamico.
Pesanti i bombardamenti a Kobane al confine con la Turchia, città assediata dai terroristi. Intanto si apprende che, nelle zone curde del nord, i jihadisti hanno decapitato tre donne e sette uomini, non quattro come detto in precedenza. Raid aerei della coalizione anche sulle città irachene di Mosul e Haditha.
Nel Paese, secondo l’ultimo bilancio dell’Onu, hanno perso la vita, in atti di terrorismo e in attacchi armati, nel solo mese di settembre, 1.119 persone. In questo quadro la Turchia ha deciso di permettere il transito dei soldati che fanno parte della coalizione anti-Stato islamico diretti in Siria e in Iraq. Servizio di Massimiliano Menichetti per la Radio Vaticana