L’8 gennaio 1894 nasceva San Massimiliano Maria Kolbe. Oggi preghiamo con lui!
Frasi di San Massimiliano Kolbe, aforismi, pensieri e citazioni (che sono preghiera) dagli scritti del prete polacco e frate francescano che offrì la sua vita nel campo di concentramento nazista ad Auschwitz in cambio di quella di un suo compagno di prigionia che era padre di famiglia.
– Il cuore dell’uomo è troppo grande per poter essere riempito dal denaro, dalla sensualità, oppure dal fumo della gloria, che è illusorio, anche se stordisce. Esso desidera un bene più elevato, senza limiti e che duri eternamente. Ma questo bene è soltanto Dio.
– L’essenza dell’amore scambievole non consiste nel fatto che nessuno ci rechi dispiaceri, il che è impossibile tra gli uomini, ma che impariamo a perdonarci l’un l’altro in modo sempre più perfetto, immediatamente e completamente. Allora reciteremo con grande fiducia l’invocazione contenuta nel “Padre Nostro”: “e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo a i nostri debitori” (Mt 6, 12). Sarebbe un vero guaio se non avessimo nulla o ben poco da perdonare agli altri.
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– L’odio divide, separa e distrugge, mentre al contrario l’amore unisce, dà pace ed edifica. Nulla di strano, quindi, che solo l’amore riesca a rendere sempre gli uomini perfetti. Perciò, solamente quella religione che insegna l’amore di Dio e del prossimo può perfezionare gli uomini.
– Riflessione sul Paradiso: Tutto ciò che vediamo, sentiamo e proviamo non soddisfa appieno i nostri desideri. Noi vogliamo di più, ma questo “di più” non c’è. Vogliamo che duri più a lungo, ma qui inesorabilmente e sempre sopraggiunge la fine. In paradiso sarà tutto il contrario. Lì c’è il Bene, la Bellezza infinita: Dio è la felicità senza fine. La differenza, quindi, è assolutamente infinita.
– In modo ancora migliore descrive il paradiso colui che, già in questa vita, fu rapito fino al cielo per breve tempo, cioè san Paolo, il quale afferma: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano” (1Cor 2,9). È una descrizione ancora più vicina alla verità, poiché mostra l’infinita differenza che passa tra le idee che noi abbiamo circa il paradiso e la realtà.
– Ma una preghiera elevata a Dio per le mani dell’Immacolata non può rimanere senza effetto, come è detto nell’invocazione di san Bernardo: “Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai udito che alcuno, dopo aver fatto ricorso alla tua protezione, sia stato abbandonato da te”. Innanzi tutto, perciò, la preghiera umile, fiduciosa, costante.
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– Amare il prossimo, ma non per il fatto che esso è “simpatico”, utile, ricco, influente o solo perché è riconoscente. Sono motivi troppo meschini, indegni di un milite o di una milite dell’Immacolata. L’amore autentico si eleva al di sopra della creatura e si immerge in Dio: in Lui, e per mezzo di Lui ama tutti,
buoni e cattivi, amici e nemici. A tutti tende una mano piena d’amore, per tutti prega, per tutti soffre, a tutti augura il bene, per tutti desidera la felicità, poiché è Dio che lo vuole!
– Dio ascolta tutti i desideri e le preghiere del credente che Lo ama sinceramente. L’umiltà è il fondamento di tutte le virtù. Quando non c’è l’umiltà, tutte le altre virtù si atrofizzano presto.
– Se ci manca l’umiltà, invochiamo l’Immacolata, che ci procurerà questa virtù. Se noi ci affidiamo con convinzione a lei, Ella distruggerà l’orgoglio che c’è in noi.
– Il vero amore per il prossimo non cerca il proprio profitto, ma solo il beneficio dell’altro. Quanto più impariamo ad amare l’Immacolata, tanto più ci amiamo a vicenda. Questo è l’amore che ci permette di vincere.
– La disposizione a perdonare viene dalla grazia ed è in armonia col comandamento dell’amore. Grazie all’amore per l’Immacolata, divento capace di perdonare sempre e completamente.
– Spesso l’amore e la sofferenza vanno insieme. Chi ama è vulnerabile. Il grande amore che l’Immacolata ha nutrito per il suo Figlio le ha procurato una grande sofferenza sotto la croce. I santi non potevano immaginare la loro vita separata dalla sofferenza.
– Soffrire per amore, nutre l’amore. Cercare di evitare le croci, le mortificazioni e le sofferenze non porta alla felicità.
– La sofferenza e il sacrificio sono la prova dell’amore. Quando l’amore penetra il nostro intimo, i sacrifici diventano necessari all’anima. La gioia spirituale nasce dal sacrificio. Ricordate, l’amore vive e si nutre di sacrificio.
– L’autentica umiltà consiste nell’evitare, fuggire gli onori, nascondere le grazie divine, umiliare se stessi, esaltare DIO come conviene.
– È umiltà perfetta: guardarsi da tutte quelle parole che possono attirarci la gloria, la stima e l’apprezzamento degli altri, accettare volentieri ogni occasione di umiliazione, accettare le occasioni di disprezzo e di umiliazione prima con pazienza, poi volentieri, senza difficoltà, alla fine con gioia.
– L’obbedienza è la via più facile, più breve e più certa verso la santità; anzi l’obbedienza soprannaturale, l’unione della nostra volontà con la volontà divina, costituisce l’essenza stessa della santità, ossia dell’amore perfetto.
– La preghiera è un mezzo sconosciuto, e, tuttavia il più efficace per ristabilire la pace nelle anime, per dare ad esse la felicità, poiché serve per avvicinarle all’amore di Dio. La preghiera fa rinascere il mondo. La preghiera è la condizione indispensabile per la rigenerazione e la vita di ogni anima.
– Una volta fu chiesto a Napoleone ciò che egli ritenesse necessario per vincere una battaglia. E questi così rispose: “Tre cose sono necessarie: del denaro, del denaro, ancora del denaro”. Un po’ alla stessa maniera allorché si tratta della santificazione delle anime, è indispensabile: la preghiera, la preghiera e ancora la preghiera.
– Preghiamo bene, preghiamo molto, sia con le labbra che con il pensiero e sperimenteremo in noi stessi come l’Immacolata prenderà sempre più possesso della nostra anima, come la nostra appartenenza a Lei si approfondirà sempre più sotto ogni aspetto, come le nostre colpe svaniranno e i nostri difetti si indeboliranno, come soavemente e potentemente ci avvicineremo sempre più a Dio.
– Se Dio ci chiede qualcosa, sicuramente ci colma pure di energie, affinché possiamo attuare la Sua Volontà, a condizione che noi, da parte nostra, non trascuriamo di fare ciò che dipende da noi.
– La sorgente della felicità e della pace non sta fuori, ma dentro di noi. Sappiamo trarre profitto da ogni cosa per esercitare la nostra anima nella pazienza, nell’obbedienza, nella povertà e nelle altre virtù della vita cristiana, e le croci non saranno più tanto pesanti.
– Le cadute ci insegnano a non fare affidamento su noi stessi, ma a riporre tutta la nostra fiducia nelle mani di Dio, nelle mani dell’Immacolata. Non affliggerti mai per i tuoi difetti, ma affidali completamente all’Immacolata, affinché Ella stessa li trasformi in un bene maggiore.
Redazione Papaboys