Maria Cristina di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I, Re di Sardegna, e di Maria Teresa d’Asburgo nasce a Cagliari nel 1812 e viene subito consacrata alla Madonna di Bonaria, quella ai cui piedi si è inginocchiato, poco dopo l’elezione, anche Papa Francesco. Cristina resa orfana di padre a 11 anni e a 20 della mamma, morta per un cancro al seno. Vorrebbe diventare suora sacrementina ma è subissata di proposte di matrimonio. Come decidersi? Vorrebbe chiedere consiglio, ma non ha nessuno con cui confidarsi. il nuovo Re, suo cugino Carlo Alberto, pensa ad un matrimonio politico per rinforzare i Savoia e per questo motivo è duor: “non accetterò rifiuti”, le fa sapere. maria Cristina è piena di dubbi: “Cosa vuole Dio da me?”, si domanda. Il suo confessor, padre Terzi, non contribuisce ad eliminarglieli: “Sei sicura che Dio ti voglia suora?”, le dice mandandola definitivamente in confusione. E’ indecisa, ma alla fine per umiltà fa quello che vogliono da lei. Il I Novembre 1832, uno dei suoi sette pretendenti, il Re di napoli Ferdinando II di Borbone, l’uomo scelto dal cugino del Re, le invia una lettera che segna l’inizio del fidanzamento.
Ferdinando è un ragazzo di 22 anni, è sinceramente innamorato. Luciano Regolo nella biografia “Maria Cristina di Savoia. La principessa innamorata di Gesù”, riporta la frase che ripeteva ogni giorno davanti all’immagine di Cristina: “Occhi da gatto sarete pur miei!”. Non si erano mai visti prima , ma 25 giorni dopo quella lettera dpmp già sposi. Maria Cristina è regina dlle Due Sicilie. Arriva a Napoli, sede del regno, il 30 Novembre 1832. Piove a dirotto ma i napoletani sono per strada, in festa, per salutarla. Decide di ricambiare l’affetto riscattando al Monte di Pietà tutti i pegni fino a un valore di sei ducati, con l’obbligo di restituzione ai legittimi proprietari. Quando visita il patrono san Gennaro, si presenta con un diadema appartenuto alla madre, che da quel giorno è ancora nel tesoro del santo. Poi pensa alle sposine come lei e regala la dote a duecentoquaranta ragazze povere della città. Insomma, è generosa e non le sfugge nessuna situazione di difficoltà.
Col marito stabilisce una bellissima intesa, leggono la Bibbia e l’Imitazione di Cristo insieme, ed è da lui che ottiene la grazia per molti condannati a morte e miglioramenti di vita per i soldati e per il personale di corte. Nel fare il bene è creativa: quando scopre che troppe famiglie dormono in otto o in nove su un unico pagliericcio decide di intervenire e regala letti, volendo così “evitar peccati, che succedevano per la loro scarsezza”, come racconta una cronaca del tempo sempre scovata da Luciano regolo. Ma quelle famiglie erano così povere che finivano col venderli, quei letti, così che Cristina li ricomprava e li regalava nuovamente. In certi casi li ha riaquistati fino a tre volte di seguito. E poichè era sempre lì a comprar letti, decise di aprire una falegnameria per fabbricarli direttamente, creando così anche posti di lavoro. La produzione inizia in una sala all’interno del monastero di San Domenico Soriano, nell’attuale piazza Danye di Napoli. Muore tre anni dopo il matrimonio, 15 giorni dopo la nascita di Francesco, il bambino tanto desiderato. Muore per una setticemia, ha 23 anni. “Quando Francesco sarà grande gli dirai che muoio per lui”, sono le ultime parole al marito. di Rosario Carello
Curiosità sulla vita di Maria Cristina-. Il matrimonio tra Maria Cristina e Ferdinando II fu felice? Al contrario di quello che si è sempre detto, e nonostante sia stato combinato per motivi politici, la risposta è sì. Grazie alla moglie, che chiamava “il mio angelo custode”, il re si convertì e in una deposizione, rilasciata nel processo di beatificazione, disse: “devo confessare di doverle molto, perchè mi ha insegnato gli esercizi di pietà, e se mi sono tenuto lontano da molti mali spirituali lo devo solo a lei: In me ha operato molto la sua calma e la sua dolcezza”.
Cristina si era data una regola: mai regalare ai poveri meno di 24 ducati. C’era però il rischio delle truffe, cioè che le chiedessero soldi persone che non erano affatto bisognose, così decise di creare una commissione che vagliava le richieste. ogni mese destinava 4.000 scudi a una diversa provincia del regno (in tutto erano dodici9. Quando arrivavano i resoconti delle donazioni era felice e, riportano le cronache, “se ne volava tutta lieta dal Re e glieli mostrava”. Voleva che il popolo amasse il re, suo marito.
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Signore,hai saputo dimostrare che pure nei Regnanti, ci possono essere persone nobili di cuore e di sentimenti verso i loro sudditi!! Questa giovane, provata dal dolore; prima perde il padre poi la madre. Religiosa e votata a TE, cerca in tutti i modi di fare il meglio per tutti. Pur non conoscendo l'uomo che gli viene proposto, decide di sposarlo comportandosi nel migliore dei modi per farlo amare dal popolo. Non sopporta le sofferenze della grande povertà, perciò si dedica anima e corpo nell'aiuto del suo prossimo, in tutti i modi; non cede mai, anzi, corre dal marito per dimostrargli, quello che il popolo accoglieva da LEI. Andò nella Chiesa di San Gennaro, sul capo portava la corona di sua madre, era un omaggio per il patrono di Napoli. Aveva un cuore immenso, traboccante d'amore per TE mio Signore!!!!!Quando fu il momento di dare alla luce il suo primo figlio, felice per la nascita che desiderava; ma dopo una settimana muore per setticemia; prima di lasciare i suoi cari e il mondo che aveva aiutato in tutti i modi. Il Sovrano si era convertito per opera sua, nel vedere tutto il suo entusiasmo per le opere buone, pure nei suoi confronti, la felicità di Maria Cristina nel onorare il matrimonio, cercando di fare tante cose utili per i poveri, piena di entusiasmo verso il marito che veniva considerato un ottimo RE dai sudditi, aiutati in mille modi!!! La sua ultima frase, la destinò al figlio, raccomandando al marito di dirgliela, quando sarà diventato un uomo:Francesco, muoio per te !!!