Oltre a dover “promuovere in sede Ue e di Unione per il Mediterraneo un’iniziativa finalizzata all’adozione di un Libro bianco sulla libertà religiosa nel mondo”, l’Italia dovrà “rafforzare le politiche per la cooperazione internazionale, specialmente nei Paesi in cui le minoranze cristiane sono pesantemente discriminate”. Infine per il governo c’è l’impegno a “promuovere in sede Onu una conferenza internazionale sulla libertà religiosa, che consenta di avere un monitoraggio permanente delle persecuzioni religiose e per impegnare i diversi Stati ad intervenire tempestivamente nel contrasto e nella prevenzione dell’intolleranza e del fanatismo religiosi. L’approvazione a larga maggioranza della nostra mozione sulla tutela della libertà religiosa è un ottimo punto di partenza per l’inizio del semestre europeo a guida italiana. Se il buongiorno si vede dal mattino, è da questo mattino che noi vogliamo vedere il nostro governo impegnato in un nuovo modo di intendere anche la politica estera del nostro Paese nella salvaguardia di un diritto inviolabile dell’uomo come quello di vivere la propria fede in libertà”.
Lo afferma Paola Binetti, prima firmataria del documento approvato nell’Aula della Camera.L’eco dell’approvazione della legge sulla libertà religiosa possiamo trovarlo nelle parole dell’Onorevole Roccella, la quale ha specificato durante il suo intervento: “C’è una nuova persecuzione in atto, specifica contro i cristiani, ed è una questione che deve riguardare le democrazie. I dati sono incontrovertibili e ci danno una stima prudenziale di circa 100 mila martiri in un anno, martiri cristiani. Inoltre, i dati forniti dalle diverse autorevoli fonti si scostano pochissimo fra loro, e ci dicono che la differenza può solo essere se un cristiano muore ogni 5 minuti oppure ogni 4. Si tratta di numeri spaventosi che non possono essere ignorati. La nuova persecuzione dei cristiani è un fenomeno che va affrontato con strumenti specifici: è necessario che le democrazie se ne facciano carico, dando la priorità a questa emergenza a livello internazionale, coinvolgendo l’Onu e l’Unione Europea finora troppo distratte o tiepide”. Ci auguriamo che i propositi espressi dalla mozione possano trovare corrispondenza nella realtà quotidiana. Oggi più che mai i cristiani sono perseguitati e come ha ricordato recentemente Papa Francesco, ci sono più martiri nel nostro tempo che agli inizi del cristianesimo. La libertà religiosa non riguarda soltanto il culto o la professione di fede, investe nel suo insieme la vita sociale di ogni individuo. La garanzia della libertà è un diritto primario per l’uomo. Senza di essa si vive in schiavitù. Attendiamo i prossimi sviluppi per imparare a vivere in un mondo più giusto e solidale. di Emanuela Graziosi
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