Nelle prime comunità cristiane erano i diaconi, in particolare, ad occuparsi dei poveri. Più tardi i Papi, come vescovi di Roma, affidarono l’incarico della carità al cosiddetto Elemosiniere: questo nome compare per la prima volta in una Bolla di Innocenzo III, nel XIII secolo. L’Elemosineria nasce formalmente proprio in questo periodo. Leone XIII, il Papa della prima Enciclica sociale, la Rerum novarum (1891), affida alla Elemosineria la facoltà di concedere la Benedizione apostolica attraverso le pergamene. Papa Pecci denunciava le drammatiche condizioni di quella che definiva “l’infinita moltitudine dei proletari” sfruttata da “un piccolissimo numero di straricchi” e mobilitava la Chiesa intera perché sostenesse i poveri creati dalla Rivoluzione industriale.
Oggi, proprio grazie ai proventi delle pergamene, oltre che alle donazioni, l’Elemosineria può aiutare a nome del Papa quanti sono in difficoltà. Nel 2018 sono stati dati circa 3 milioni e mezzo di euro a chi non riusciva a pagare affitti, bollette di luce e gas, medicinali e generi di prima necessità. Una cifra di poco superiore a quella del 2017. Gli aiuti arrivano a tutti, senza distinzioni, tanti sono italiani e romani: non va dimenticato che il Papa è vescovo di Roma.
Di solito sono i parroci a scrivere all’Elemosiniere: indicano chi si trova veramente in necessità. L’Elemosiniere gira al parroco un assegno circolare che poi dà il contributo a chi ne ha bisogno, accompagnandolo con un bigliettino: “Dono del Santo Padre”. L’aiuto non passa attraverso associazioni o enti vari: arriva direttamente alla persona che il parroco ritiene in vero stato di necessità. I contributi che partono per altri Paesi sono sollecitati dai nunzi sparsi in tutto il mondo.
L’Elemosineria svolge tutti i giorni, nel silenzio, la sua attività: sostiene mense per i poveri, gestisce l’ambulatorio medico-sanitario sotto il colonnato di San Pietro intitolato alla “Madre di Misericordia” insieme alle docce e alla barberia per i senzatetto, nonché il dormitorio di Via dei Penitenzieri.
L’attuale Elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, si considera “la mano della carità del Papa”. Suo compito principale – dice – è quello di “svuotare il conto del Santo Padre per i poveri secondo la logica del Vangelo”. (Vatican News – Sergio Centofanti )
A cura della Redazione Papaboys 3.0
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