Esiste una scorciatoia per il Paradiso?, Sì è la Madonna. Questa fu la risposta di Padre Pio, che poi continuò nel dialogo: Essa è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni. Vorrei avere una voce così forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna. Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario Questa preghiera è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità. Maria è tutta la ragione della mia speranza».
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Era il 14 agosto 1958, vigilia dell’Assunzione.
All’imbrunire mi trovavo ancora nel convento e avevo già salutato padre Pio. Mi accingevo a dare la buona notte al Guardiano, padre Carmelo da Sessano, quando questi, uscito dalla sua cella, mi venne incontro incitandomi a recarmi con lui nella cella del Padre per chiedergli un pensierino sulla Madonna.
Il Padre Guardiano entrò e io dietro di lui.
Padre Pio era seduto su di una poltrona, con la corona del Rosario in mano. «Padre Spirituale» chiese il Guardiano; «domani è l’Assunta, diteci un pensierino».
Padre Pio abbassò il capo e incominciò a singhiozzare e, a tratti, prese a dire: «La Madonna…». Il singhiozzo diventò pianto; poi, con sforzo, riprese: «La Madonna…».
Forti fremiti fecero sussultare tutto il Padre che continuò a piangere. «La Madonna», ripeté per la terza volta, «è la Mamma nostra!».
Un pianto dirotto e irrefrenabile scosse il Padre il quale, a stento, riuscì a prendere il fazzoletto per asciugarsi le lacrime che, oramai, avevano bagnato tutto il suo viso.
Non ebbe nemmeno il tempo e la forza di asciugarsi, tanto le lacrime erano incalzanti e continue. Egli allora abbandonò le mani sulle ginocchia e, piangendo, gridava: «La Madonna è la Mamma nostra, la Madonna è la Mamma nostra».
Io ero in ginocchio davanti a lui. Poggiai le mani sulle sue ginocchia e sussultavo con lui. Non me ne accorsi se piansi, ma certo mi sentii morire.
Il Guardiano subito intervenne: «Padre, grazie, ma non piangete».
Padre Pio piangeva ancora. Allora il Guardiano, con voce forte e accorata, disse: «Padre, per favore, non piangete più, ci sentiamo morire!».
Io mi avvicinavo sempre più alle ginocchia del Padre che tremava. Poi, ecco, dolcemente finì di piangere.
Ancora pochi sussulti. Gli baciammo la mano, ci benedisse e, allontanandoci dalla cella, ci sentivamo tanto bruciare il cuore d’amore alla Madonna, da dirci l’uno all’altro: «Io non riesco a contenere il fuoco d’amore alla Madonna che il Padre mi ha messo nel cuore. Abbiamo chiesto una parola ed egli ci ha donato un fuoco d’amore».
di Massimo Francini per la Redazione Papaboys
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