I vangeli ci dicono che Gesù nacque in una grotta a Betlemme “perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Luca 2, 7). Lì nostro Signore fu avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia.
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Commissionato nel corso dell’anno 327 dal primo imperatore romano cristiano, Costantino e sua madre Elena, la chiesa è costruita sopra la grotta, conosciuta anche come “il pozzo” dove la Vergine Maria diede alla luce Gesù.
L’autenticità del sito si basa sugli scritti dell’apologeta cristiano Giustino Martire (100-165), in cui si afferma che la Sacra Famiglia si rifugiò in una grotta al di fuori di Betlemme.
Tale storicità ci viene confermata anche dal teologo e filosofo greco antico Origene in questo breve scritto:
“Se qualcuno richiedesse ancora nuovi argomenti per convincersi che Gesù è nato a Betlemme, secondo la profezia di Michea e secondo la storia scritta dai discepoli di Gesù nei vangeli, rifletta come, conformemente alla narrazione evangelica della nascita, viene mostrata la grotta di Betlemme dove è nato, e, nella grotta, una mangiatoia dove fu deposto. E tutto questo è noto, in quei luoghi, anche a coloro che sono estranei alla fede: che in quella grotta ha veduto la luce colui che è adorato e ammirato dai cristiani.” (Contro Celsum , libro I, capitolo LI)
Questa basilica, la basilica completa più antica del mondo è sopravvissuta per secoli a guerre, ribellioni e riforme .
La chiesa originaria costruita nel 330 da Costantino e distrutta probabilmente durante la rivolta samaritana del 529. L’imperatore bizantino Giustiniano volle ricostruire l’edificio attuale, molto più grande, che è quello che vediamo oggi.
In questa occasione fu realizzato un mosaico sul timpano maggiore, decorato con l’immagine dei Magi in costumi persiani, iconografia frequentemente riprodotta soprattutto dopo la Pace costantiniana a simboleggiare la regalità del Cristo.
Questa particolare scena di sapore orientale tornò utile quando, con l’invasione capeggiata da Cosroe II nel 614, la basilica fu preservata dalla distruzione a causa della visione del mosaico, che intimorì le armate persiane.
Tuttavia, durante gli ultimi califfati, i cristiani subirono forti persecuzioni e molti luoghi in Terra Santa andarono distrutti. La Chiesa della Natività fu di nuovo risparmiata. Forse per il suo significato come luogo di nascita di Cristo. I musulmani considerano un importante profeta, e per il fatto che all’interno della chiesa vi fosse una moschea.
Il momento più bello della visita della Chiesa della Natività è quello della visita alla Grotta dove nacque Gesù. I pellegrini fanno la fila per toccare una stella su cui vi sono incise le parole: “Hic de Virgine Maria Iesus Christus natus est”. Segna il luogo in cui Gesù è nato.
Questo luogo santo è amministrato da Cattolici, Greco-Ortodossi, dalla Chiesa Apostolica Armena e dalla Chiesa Ortodossa Siriana.
Fonte it.churchpop.com – foto copertina da impresaedilenews.it/mapei
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