Favorire una svolta dei processi di integrazione anche in campo pastorale: con questa finalità, da un paio di mesi, è nata a Prato una parrocchia guidata da una comunità mista formata da due frati italiani e uno cinese. L’idea del vescovo Franco Agostinelli è stata realizzata nella parrocchia dell’Ascensione al Pino, dove da 15 anni è già presente una cappellania cattolica cinese.
Alessandro Gisotti ha chiesto ad uno dei frati, Fra Roberto Bellato, di raccontare l’attesa della folta comunità cattolica cinese di Prato per la visita di Papa Francesco:
R. – Sicuramente, è un momento di attesa molto forte. Devo dire che la comunità cinese è in fibrillazione perché vorrebbero non solo poter vedere e ascoltare il Papa ma anche parlargli, dirgli qualcosa. Tanti hanno chiesto: “Possiamo parlare con il Papa, dargli una lettera, qualcosa?”. C’è molta attesa. Ovviamente, io sono anche il parroco di questa parrocchia e quindi devo dire che anche tutta la comunità italiana è in attesa di questa visita.
D. – Il Papa ha più volte detto che sarebbe suo grande desiderio poter visitare la Cina: in un qualche modo a Prato potrà incontrarne una piccola parte ma particolarmente significativa…
R. – La comunità cattolica cinese si compone di un centinaio di membri. In Italia credo sia una delle comunità cattoliche più consistenti, che ha come punto di riferimento questa parrocchia perché tutte le domeniche pomeriggio c’è la Messa in lingua cinese celebrata dal cappellano cinese.
D. – La comunità cinese come le altre comunità di origine straniera, ne sono presenti molte a Prato, rappresentano un laboratorio di integrazione, di dialogo…
R. – Sì, infatti l’idea del vescovo di affidare a noi Francescani questa parrocchia è anche proprio questo: creare a cerchi concentrici integrazione, partendo dalla nostra comunità religiosa che già vive al suo interno, con la presenza di due frati italiani e di uno cinese, questo aspetto del dialogo interculturale dell’integrazione, allargandola alla comunità cinese e a quella italiana che frequentano la nostra parrocchia e poi di conseguenza alla società civile in cui i nostri cristiani sono immersi e con cui sono in contatto.
D. – Quali sono le sue aspettative pensando proprio alla sua comunità di fedeli?
R. – Il Papa ha come suo compito quello di confermare nella fede i cristiani e certamente la sua visita sarà di aiuto da questo punto di vista. Servirà a confermarci e a darci entusiasmo. Il mio confratello cinese mi diceva: “Vorrei chiedere innanzitutto al Papa di pregare per la Cina e per i cristiani cinesi”.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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