SANT’AGATA – Catania, 235 – 5 febbraio 251
Nacque nei primi decenni del III secolo a Catania in una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania Quinziano, ebbe l’occasione di vederla, se ne invaghì, e in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, l’accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la portassero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato. Furioso, l’uomo imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede: Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l’esecuzione. Il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella, dove morì qualche ora dopo. Era il 251. (Avvenire)
O gloriosa sant’Agata, che per non tradire la fede giurata a Gesù,
generosamente sprezzaste tutte le offerte del governatore Quinziano, quando
vi cercò in sposa e protestaste con coraggio di voler subire tutti i supplizi
anziché rinnegare la vostra fede, fate che l’interesse ed il rispetto
umano non ci portino a violare i nostri santi propositi. Voi che sapeste serbarvi
immacolata in mezzo alle tentazioni più pericolose e violente, otteneteci dal Signore
la grazia di resistere sempre coraggiosamente agli assalti del demonio e fate che
ci gloriamo sempre di essere seguaci del Crocifisso, disposti a soffrire anche la
morte piuttosto che offenderlo menomamente. Così sia
I. Verginella graziosa, di Gesù celeste sposa che in difesa della fede ti mettesti sotto il piede le minacce e il vano onore dell’iniquo e rio pretore. Fa’ che in noi conviva insieme vera fede, amore e speme.
Rit.: O eroina del cielo, Agata bella,splendi al mio morir propizia stella.
II. A convivere costretta nella casa maledetta, sempre di animo costante e a Gesù fedele amante, custodisti con fortezza la tua angelica purezza. Deh, ci ottiene dal Signore la beltà del tuo candore.
Rit.: O eroina del cielo, Agata bella,splendi al mio morir propizia stella.
III. Del divino ardor ripiena, ripigliasti nuova Iena in udir bestemmie ardite dal tiranno proferite onde tempio già deriso ti percosse ancor sul viso. Fa’ che noi soffriam disprezzi per goder gli eterni vezzi.
Rit.: O eroina del cielo, Agata bella,splendi al mio morir propizia stella.
IV. Sei l’esempio di costanza del tuo amante a somiglianza: nell’eculeo ligata, fosti tutta straziata sin dal sen ti fùron strappate le mammelle tue sacrate. Fa’ che abbiamo noi fortezza nel soffrir ogni amarezza.
Rit.: O eroina del cielo, Agata bella,splendi al mio morir propizia stella.
V. Per guarirti il casto petto scese Pier del ciel eletto con celeste medicina, ma tu amazzone eroina rifiutasti il grato unguento per aver maggior tormento. Fa’ che noi di questo mondo non alletti il senso immondo.
Rit.: O eroina del cielo, Agata bella,splendi al mio morir propizia stella.
Posta sopra ardente brace, non fu teco il fuoco audace anzi il cielo, assai sdegnato, per sì barbaro attentato, scoppiò i fulmini più fieri contro l’empio e i consiglieri. Fa’ che odiamo noi gli errori per schivar gli eterni ardori.
Rit.: O eroina del cielo, Agata bella,splendi al mio morir propizia stella.
VII. Ritornata alla prigione, quale intrepido campione, vincitrice trionfante, là nel mezzo già spirante, desti a Dio tuo corpo e vita, vera vittima gradita. Fa’ che tocchi a noi la sorte di ottener la stessa morte.
Rit.: O eroina del cielo, Agata bella,splendi al mio morir propizia stella.
PREGHIERA A SANT’AGATA
O gloriosa Vergine e Martire sant’Agata,
voi che sin dalla prima età consacraste a Dio la mente e il cuore,
voi che imitaste l’Agnello immacolato nella esimia purezza della vita,
nell’esercizio delle più eroiche virtù e nella lotta gloriosa del martirio;
deh! pregate per noi, otteneteci di rassomigliarvi.
Che la fede divina illumini la nostra mente e muova le nostre azioni!
Che siamo dappertutto cristiani, senza rispetto umano!
Che otteniamo per i vostri meriti, il trionfo sulle nostre ree passioni
e sugli assalti di satana!
Che raggiungiamo il fine per cui Dio ci creò e ci redense,
la beata corona del Paradiso. Così sia.
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