Abbiamo chiesto proprio a Suor Rita Del Grosso, delle Suore Canossiane, il motivo di questa ‘missione’.
“I detenuti non possono andare alle Giornate mondiali della gioventù, ed allora la croce pellegrina va verso di loro. Questi pellegrini ‘incatenati’ per espiare le loro colpe, saranno raggiunti dalla luce di questa croce. E’ un motivo valido per far rientrare questi fratelli a riconciliarsi con se stessi e con Dio. Inoltre, molti di loro, in queste occasioni, trova il modo di perdonarsi. Manca il perdono a se stessi in alcuni casi – ci dice Suor Rita – e queste sono occasioni per fare comunità, cioè Chiesa e dare l’opportunità ai detenuti di riconciliarsi anche con se stessi”. Ci sono testimonianze bellissime, alcuni ci dicono: ‘Grazie suora, per averci dato l’opportunità di un Abbraccio del Padre Misericordioso’. Abbiamo preveduto ad anticipare l’anno Santo della Misericordia – ci dice simpaticamente Suor Rita – ed in questo anno Papa Francesco sarà unito spiritualmente con noi.
Da quando hai iniziato a fare queste missioni?
Ho iniziato circa alla fine del 2004, ma noi non andiamo solo nelle carceri, andiamo anche nelle parrocchie. Una bella esperienza è stata ad esempio quella di Casalnuovo di Napoli, dove abbiamo incontrato i parrocchiani, i giovani ed anche tutta la popolazione. Siamo stati 3 giorni con 20 giovani del Centro San Lorenzo. Hanno incontrato tutte le ‘categorie’ di fedeli, anche con una via crucis nel paese. E’ stata una piccola Gmg, poiché alcuni di questi giovani non potevano andare alla Giornata dei giovani.
Questa volta hai invitato i giovani dei Papaboys, che hanno risposto ‘presenti’. Aveva ragione Giovanni Paolo II quando diceva che a stare con i giovani si rimane giovani?
Certamente si. Io guardo la mia età (supera i 75 anni, ma non li dimostra nel cuore). Io sono già in età avanzata – io dovrei andare in pensione come i Vescovi! Un esempio di una frase che mi piace: ‘Dimmi con chi vai e ti diro’ chi sei’. Stando sempre con i giovani ed andando con loro, si resta tali nel cuore.
Ma si resta giovani anche e soprattutto con Cristo: Dio allieta la giovinezza della mia vita, è bello stare a contatto con Lui, che mi è padre , sposo e fratello. E’ Lui che mi dà la forza, l’energia ed anche la costanza. Ci vuole tenacia per andare avanti con queste missioni, è Lui che ci dà e mi dà questa continuità. Con Lui, per Lui, in Lui.
Oltre Giovanni Paolo II oggi le periferie di Francesco…
Quella dei carcerati è una grande periferia. Sono maltrattati e non hanno voce: troppe volte sono anche non rispettati nella loro dignità di uomini e figli di Dio. E’ la croce stessa che dà voce a chi non ne ha. Anche a loro.
Ed allora, a tutti i giovani impegnati, ai sacerdoti presenti, ed a Suor Rita, diciamo: Buona missione!
di Daniele Venturi
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