La denuncia di un parroco romano Don Ernesto: «Vengono ogni giorno, ho paura di ritorsioni. Urlano “diamo fuoco a tutto”»
Aveva aperto le porte della chiesa ai rom per carità cristiana. Ma mai e poi mai don Ernesto avrebbe pensato di trovarsi assediato, minacciato. Di avere paura a tal punto da rivolgersi ai carabinieri per chiedere aiuto. Ormai era un’invasione di nomadi da tutta Roma per ricevere dall’elemosineria apostolica 200 euro a semestre. Minacce e vessazioni continue che hanno costretto il parroco a interrompere il servizio.
Una situazione esplosiva quella di Testaccio, nella comunità parrocchiale di Santa Maria Liberatrice.
Una questione che ha scosso l’intera comunità testaccina attorno al suo parroco. E i fedeli sono pronti a difenderlo: «Nessuno tocchi Padre Ernesto – tuona Maurizio, 44 anni e una passione per il calcio in oratorio – i rom non devono più provare ad avvicinarsi qui. Siamo tutti uniti e non faremo sconti a nessuno».
E ancora: «È la dimostrazione che certi tipi di persone non possono essere aiutate – incalza Elena, 75 anni vissuti a Testaccio – non ci si può scagliare contro la Chiesa e contro il suo parroco per pretendere denaro». In effetti che la situazione sia tesa lo dimostrano anche le decine di cartelli affissi in parrocchia: «Avviso alle persone nomadi: le lettere per richiedere il sostegno economico sono sospese».
Una scelta che ha mandato su tutte le furie i rom che ormai davano per scontati quei soldi.
Qualcuno ha preso di mira Padre Ernesto, urlandogli in faccia minacce pesanti per la mancata “elemosina”. Ed è per questo che il prete, scosso e impaurito ha denunciato tutto alla caserma più vicina, quella dell’Aventino. I carabinieri hanno però tranquillizzato il parroco: gli è stato dato un numero di telefono dedicato che, in caso d’emergenza, può far arrivare una gazzella in un batter d’occhio (la stazione dista poche centinaia di metri dalla chiesa). «Seguiamo con attenzione la vicenda – fanno sapere i militari dell’Aventino – e stiamo monitorando alcuni soggetti. Qualora si ravvisassero minacce più o violenze si potrebbe intervenire per estorsione, sicuramente l’aver denunciato i fatti agevola il nostro lavoro». A dare sostegno a Don Ernesto, ieri mattina, è arrivato per il 110° anniversario della consacrazione di Santa Maria Liberatrice, anche il Cardinale, Giovanni Lajolo. Una vicinanza del Vaticano per ribadire che il parroco non è solo. Con lui ci sono tutti. Da oggi ancora di più
Fonte: Leggo.it