La Santissima Vergine in questi ultimi tempi in cui noi viviamo ha dato una nuova efficacia alla recita del Rosario tale che non c’è nessun problema, non importa quanto difficile possa essere, o temporale o soprattutto spirituale, nella vita personale di ciascuno di noi, delle nostre famiglie…che non possa essere risolto col Rosario.
Non c’è nessun problema, vi dico, non importa quanto può essere difficile, che noi non possiamo risolvere con la preghiera del Rosario.” Suor Lucia dos Santos. Veggente di Fatima
Si concede l’indulgenza plenaria al fedele che: recita devotamente il Rosario mariano in chiesa od oratorio, oppure in famiglia, in una comunità religiosa, in una associazione di fedeli e in modo generale quando più fedeli si riuniscono per un fine onesto; si unisce devotamente alla recita di questa preghiera mentre viene fatta dal Sommo Pontefice, e trasmessa per mezzo della televisione o della radio. Negli altri circostanze invece l’indulgenza è parziale.
Per l’indulgenza plenaria annessa alla recita del Rosario mariano si stabiliscono queste norme: è sufficiente la recita della sola terza parte; ma le cinque decadi devono recitarsi senza interruzione;alla preghiera vocale si deve aggiungere la pia meditazione dei misteri; nella recita pubblica i misteri devono essere enunziati secondo l’approvata consuetudine vigente nel luogo; invece in quella privata è sufficiente che il fedele aggiunga alla preghiera vocale la meditazione dei misteri.
Dal Manuale delle Indulgenze n° 17 pagg. 67-68
1. A tutti quelli che reciteranno devotamente il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie.
2. Colui che persevererà nella recitazione del mio Rosario riceverà qualche grazia insigne.
3. Il Rosario sarà una difesa potentissima contro l’inferno; distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.
4. Il Rosario farà fiorire le virtù e le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie divine; sostituirà nei cuori l’amore di Dio all’amore del mondo, elevandoli al desiderio dei beni celesti ed eterni. Quante anime si santificheranno con questo mezzo!
5. Colui che si affida a me con il Rosario, non perirà.
6. Colui che reciterà devotamente il mio Rosario, meditando i suoi misteri, non sarà oppresso dalla disgrazia. Peccatore, si convertirà; giusto, crescerà in grazia e diverrà degno della vita eterna.
7. I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti della Chiesa.
8. Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e alla loro morte la luce di Dio, la pienezza delle sue grazie e parteciperanno dei meriti dei beati.
9. Libererò molto prontamente dal purgatorio le anime devote del mio Rosario.
10. I veri figli del mio Rosario gioiranno di una grande gloria in cielo.
11. Quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete.
12. Coloro che diffonderanno il mio Rosario saranno soccorsi da me in tutte le loro necessità.
13. Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i membri della Confraternita del Rosario abbiano per fratelli durante la vita e nell’ora della morte i santi del cielo.
14. Coloro che recitano fedelmente il mio Rosario sono tutti miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.
15. La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.
Preghiera evangelica
Il S. Rosario è «il compendio di tutto il Vangelo», diceva il Papa Pio XII; è il più bel riassunto della storia della salvezza. Chi conosce il Rosario conosce il Vangelo, conosce la vita di Gesù e di Maria, conosce il proprio cammino e destino eterno.
Il Papa Paolo VI nel documento «Per il culto della Beata Vergine», ha rilevato espressamente «l’indole evangelica del Rosario», che mette l’anima a diretto contatto con la fonte genuina della fede e della salvezza. Ha rilevato anche «l’orientamento nettamente cristologico» del Rosario, che fa rivivere i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione operate da Gesù con Maria, a salvezza dell’uomo.
Giustamente, il Papa Paolo VI rinnova anch’egli la raccomandazione di non far mancare mai, nella recita del Rosario, la contemplazione dei misteri: «senza di essa il Rosario è corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule…».
Al contrario, il Rosario riempie di vitalità le anime che sanno fare proprio, nella recita, «il gaudio dei tempi messianici, il dolore salvifico di Cristo, la gloria del risorto che inonda la Chiesa» (Marialis cultus, 44-49).
Se la vita dell’uomo è un intreccio continuo di speranze, di dolori e di gioie, nel Rosario essa trova la sua più perfetta collocazione di grazia: la Madonna aiuta ad assimilare la nostra vita a quella di Gesù, così come fece Lei che condivise ogni offerta, ogni sofferenza, ogni gloria del Figlio.
Se l’uomo ha tanto bisogno di misericordia, il Rosario gliela ottiene con la supplica sempre ripetuta ad ogni Ave Maria: «Santa Maria… prega per noi peccatori…»; gliela ottiene anche con il dono della santa indulgenza, che una volta al giorno può essere plenaria, se si recita il Rosario davanti al SS. Sacramento o in comune (in famiglia, a scuola, in gruppo…), purché si sia confessati e comunicati.
Il Rosario è un tesoro di misericordia messo dalla Chiesa fra le mani di ogni fedele. Non sia sciupato!
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