Dal 25 agosto il pellegrinaggio diocesano presieduto dal cardinale Vallini. Don Biallo: «Il vero miracolo è tornare a casa con il cuore più leggero»
«Il significato di Lourdes non è quello della guarigione miracolosa ma dell’imparare ad accogliere con amore i limiti che ciascuno di noi non riesce a superare nella propria vita». Don Giovanni Biallo, assistente spirituale dell’Opera romana pellegrinaggi, racconta il senso di uno dei più importanti santuari mariani al mondo, annunciando – con l’occasione – l’appuntamento del pellegrinaggio diocesano nella piccola cittadina francese, che si terrà dal 25 al 29 agosto prossimo.
«È bello che tutta la comunità cattolica romana chieda un’esperienza che rinnovi la fede in Cristo, colui che può salvarci la vita». Sì, perché ciò che rende Lourdes un luogo caro a milioni di persone risiede proprio in questo: «Si ha la possibilità di consegnare ciò che è un peso, un fardello nella nostra esistenza. E questa è già la prima forma di salvezza». E nell’era della crisi economica, spiega don Biallo, «i pellegrinaggi rimangono sempre molto richiesti perché si tratta di esperienze forti».
Una sorta «di distacco dal caos del nostro tempo: è come volere, e potere, consegnare le nostre ferite a chi può accoglierle e guarirle. Il vero miracolo è tornare con il cuore più leggero». Certo, i pellegrini non sono più gli stessi del passato, legati alla vita parrocchiale. «Sono piuttosto persone in ricerca – chiarisce Biallo -. Quelli che Papa Francesco individua come coloro che spesso non hanno una fede e nemmeno un rapporto di cordialità con la Chiesa ma che nel cuore avvertono il desiderio di Dio». Non si può negare infatti che «pur distanti, si è però sempre alla ricerca profonda di un’esperienza di speranza, la stessa che permane in ogni tempo e luogo della persona umana».
Sì, perché è vero che «abbiamo tanti richiami sul benessere, sulla felicità ma è altrettanto vero che facciamo invece esperienza di una illusione che si trasforma in delusione». Ed essendo «la vita stessa un pellegrinaggio, un mettersi in cammino lasciando che Dio ci incontri sui nostri passi», anche «l’esperienza di fede è sempre nuova», perché nel cuore si conserva l’anelito a «lasciarsi meravigliare». Il programma ideato dall’Opera romana, che dal 1957 annovera Lourdes tra le mete di pellegrinaggio più ricercate, prevede l’arrivo nella cittadina pirenaica per martedì 25 agosto: subito dopo l’incontro introduttivo presso la basilica di Santa Bernadette “Cotè Grotte”, nel tardo pomeriggio verrà celebrata la Messa d’apertura del pellegrinaggio diocesano.
Mercoledì 26, al mattino, si terrà la Messa internazionale alla basilica San Pio X e nel tardo pomeriggio la processione eucaristica. Giovedì 27, la giornata mariana vedrà tanti appuntamenti, dalla Messa in onore della Madonna al cammino sui passi di Bernadette Soubirous, la pastorella a cui apparve la Vergine nel 1858, e al santuario di Betharram con visita alle grotte. Alle ore 18, la recita del rosario alla Grotta di Massabielle, presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini e trasmessa in diretta da Tv2000. In tarda serata, la suggestiva fiaccolata. Venerdì 28 sarà la “Giornata penitenziale e della riconciliazione”, con la via crucis del mattino presto, che si inerpica su per la montagna sovrastante il santuario, e quella per anziani e disabili. Alla sera, le testimonianze dei pellegrini.
Sabato 29, dopo la celebrazione della Messa in memoria del martirio di San Giovanni Battista, si farà ritorno a Roma avendo avuto modo di vivere «un’occasione extra per guardarsi dentro – conclude don Biallo – e sentirsi più vicini a Dio». Al pellegrinaggio è prevista la partecipazione di un gruppo di universitari degli atenei romani.
Per informazioni: tel. 06.698961, info@operaromanapellegrinaggi.org.
Servizio di Mariaelena Finessi per RomaSette