Approfondimento inaspettato sulle apparizioni mariane e sulla devozione alla Madre di Gesù – anche nell’islam. È già pubblica la copertina dell’edizione statunitense del dicembre 2015 del National Geographic, una rivista che non può essere considerata “amichevole” nei confronti della Chiesa cattolica.
L’edizione avrà in copertina quella che la rivista definisce la “donna più potente del mondo”: la Vergine Maria.
L’articolo di Maureen Orth ripercorre alcune delle apparizioni mariane più note in tutto il mondo, incluse le presunte apparizioni di Medjugorje, raccontando allo stesso tempo la storia di persone che hanno ottenuto delle grazie per intercessione della Vergine Maria. Il testo affronta anche il processo seguito dalla Chiesa per riconoscere o meno il carattere soprannaturale delle apparizioni. La Orth include anche un breve riferimento al ruolo di Maria nell’islam. Anche se poco conosciuta, esiste nel mondo musulmano una venerazione per quella che anche gli islamici ritengono la donna più santa di tutte: Maria, la madre di Gesù.
“Maria”, scrive la Orth, nel suo articolo, “è un magnete per giovani e anziani”. “Pregare per l’intercessione della Vergine Maria ed esserle devoti sono un fenomeno globale. La nozione di Maria come intercessore presso Gesù inizia con il miracolo del vino alle nozze di Cana”.
È stato nel 431, in occasione del Terzo Concilio Ecumenico ad Efeso, che Maria è stata chiamata ufficialmente Theotokos, Colei che Genera Dio, ricorda l’autrice. “Da allora, nessun’altra donna è stata esaltata come Maria. Come simbolo universale di amore materno, così come di sofferenza e sacrificio, Maria è spesso l’elemento di paragone del nostro desiderio di significato, di un legame più accessibile con il soprannaturale rispetto agli insegnamenti formali della Chiesa. Il suo manto offre sia sicurezza che protezione”.
Maria nei testi sacri
Nel Nuovo Testamento, ricorda la Orth, Maria parla solo 4 volte, a cominciare dall’Annunciazione. Il suo discorso più lungo, riportato nel Vangelo di Luca, è il Magnificat.
I dati sulla sua vita sono scarsi. Gli esperti di Maria devono prendere quello che possono dalle Scritture ebraiche, dai testi mediterranei del I secolo, dal Nuovo Testamento e dalle deduzioni degli scavi archeologici.
La Bibbia dice che Maria viveva a Nazareth quando i romani avevano il controllo del territorio ebraico. Dopo essere rimasta incinta, il suo promesso sposo, Giuseppe, pensava di ripudiarla in segreto, ma un angelo gli apparve in sogno e gli disse di non farlo. La nascita di Gesù è menzionata solo in due Vangeli, quello di Luca e quello di Matteo. Anche Marco e Giovanni si riferiscono varie volte alla Madre di Gesù.
Gli evangelisti hanno scritto tra i 40 e i 65 anni dopo la morte di Cristo e non erano biografi, ha ricordato padre Bertrand Buby, autore di uno studio in tre volumi, Mary of Galilee, e membro dell’International Marian Research Institute dell’Università di Dayton (Ohio, Stati Uniti). Per questo, ha affermato, “non bisogna aspettarsi che abbiano tutti gli elementi su Maria. La sua vita si basa molto sul sentito dire”.
Visto che dalle Scritture si sa così poco di Maria, “è possibile proiettare su di lei tutti i valori culturali che si hanno”, ha commentato Amy-Jill Levine, docente di Nuovo Testamento e Studi Ebraici presso la Vanderbilt University. “Come Gesù è l’uomo ideale, Maria è la donna ideale”.
Nel I millennio, quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano e iniziò a diffondersi in Europa, Maria veniva ritratta in genere come una figura imperiale, vestita di porpora e d’oro. Nel II millennio, iniziando dal XII secolo, secondo lo storico medievale Miri Rubin della Queen Mary University di Londra “subì un cambiamento drastico”, evolvendo verso una figura più accessibile, gentile e materna.
Durante la Riforma (1517-1648), l’idea di Maria come intercessore cadde in digrazia presso i protestanti, che sostenevano il rivolgersi direttamente a Dio nella preghiera, ma Maria si è guadagnata milioni di nuovi seguaci cattolici con la conquista spagnola del Nuovo Mondo all’inizio del XVI secolo, e più di recente in Africa quando vi si è diffuso il cristianesimo.
Apparizioni
Nel suo articolo, la Orth cita Michael O’Neill, 39 anni, laureato a Stanford in Ingegneria Meccanica e Product Design ed esperto di numeri che riguardano la Vergine Maria. Su Miraclehunter.com ha codificato ogni apparizione nota di Maria risalendo fino al 40 d.C.
Le indagini sistematiche e una documentazione degli eventi soprannaturali sono iniziati con il Concilio di Trento, la reazione ecumenica della Chiesa cattolica alla Riforma. Delle 2.000 apparizioni riportate da allora, Miracle Hunter dice che solo 28 sono state approvate dai vescovi locali, che sono i primi a decidere se i “veggenti” sono plausibili. 16 di queste sono state rriconosciute dal Vaticano.
Nel suo ultimo libro, Exploring the Miraculous, O’Neill spiega il processo vaticano per stabilire se un’apparizione è miracolosa, ricordando che l’autenticità e la stabilità mentale del veggente sono fondamentali, e che chiunque sia sospettato di cercare di ottenere fama o ricchezze dal contatto con la Vergine Maria viene ignorato o condannato.
Medjugorje rientra nelle due dozzine di eventi in una situazione distand-by a livello di approvazione vaticana.
Il Vaticano non approverebbe mai una presunta apparizioni i cui messaggi contraddicono gli insegnamenti ecclesiali, e ai fedeli non è richiesto di credere nelle apparizioni. Molti, anche tra i sacerdoti, non ci credono.
“Distinguere quello che proviene da Maria e quello che viene colto e intepretato dal veggente non è facile”, afferma padre Johann Roten, direttore delle ricerche e dei progetti speciali della Biblioteca Mariana dell’Università di Dayton, che ospita più di 100.000 volumi su Maria. La decisione ultima si basa sulla fede.
Maria nell’islam
Come i cristiani, anche i musulmani considerano Maria santa su tutte le donne, e il suo nome “Maryam” appare più spesso nel Corano di quanto “Maria” appaia nella Bibbia.
Unica donna ad avere una propria sura (capitolo) nel Corano, Maria è stata scelta da Dio “al di sopra di tutte le donne del mondo” per la sua castità e la sua obbedienza.
Come nella Bibbia, anche nel libro sacro musulmano un angelo le annuncia la gravidanza, ma a differenza della Bibbia Maria-Maryam partorisce da sola – non c’è Giuseppe.
“Maria è la più pura e la più virtuosa di tutte le donne dell’universo”, afferma Bakr Zaki Awad, decano della facoltà di Teologia dell’Università Al Azhar del Cairo.
La Orth dice di aver parlato in Egitto con devoti musulmani che per via della loro reverenza nei confronti della Vergine Maria non avevano problemi a visitare chiese cristiane e a pregarla in una chiesa così come in una moschea.
Nel monastero di Deir al Adra di Minya, sempre in Egitto, cristiani e musulmani accendono candele per commemorare il soggiorno della Sacra Famiglia durante la loro fuga in Egitto. Sul posto si svolge anche un festival mariano che attira ogni anno due milioni di fedeli.
Redazione Papaboys (Fonte it.aleteia.org)