Dopo un anno dalla manifestazione del 13 Gennaio 2013 a Parigi, la “Manif Pour Tous”, è scesa di nuovo in piazza con delle sostanziali novità: la legge sul matrimonio unisex è stata approvata, ma i partecipanti non si scoraggiano! Sono determinati! Chiedono rispetto per i valori naturali, messi in pericolo dalle leggi liberticide approvate dal governo francese. I manifestanti sono arrivati da ogni parte della Francia radunandosi a Parigi e Lione per chiedere al governo: l’abrogazione della legge sul matrimonio unisex, la cancellazione della pressione fiscale sulle famiglie. Il dissenso si è esteso anche alla legge che prevede la possibilità per una donna di avere un bambino senza padre; e alla legalizzazione della gestazione del bambino da parte di una donna che non è la madre naturale. La manifestazione ha avuto un carattere europeo ed ha coinvolto altre grandi città: Roma, Madrid, Polonia, Belgio, dcc… Non sono mancate le provocazioni da parte del governo e dei media nei giorni precedenti alla manifestazione, definendo i partecipanti terroristi, talebani e fascisti. Il caso del ministro dell’interno è esemplare. Ha mostrato visibilmente il suo odio nei confronti dei pacifici manifestanti della “Manif Pour Tous”. Ecco un estratto dell’ intervento:
“La Manif Pour Tous –commenta il ministro-, è il ritorno dell’odio contro i giudei, i media, i politici. Evoca i disordini degli anni precedenti l’ultima guerra mondiale… I manifestanti sono un blocco di contestatori, una fronda degli anti-elite, antisti-stato, anti-tasse, anti-parlamento, anti-giornalisti. Ma soprattutto sono –rivolgendosi alla gente di Manif Pour Tous-, degli anti-semiti, dei razzisti, degli omofobi. Insomma sono degli anti repubblicani. Questi cortei hanno dei punti in comune con le manifestazioni del 1930 contro la Repubblica, perché non accettano i “valori” della Francia: matrimonio gay, gender, sperimentazione sugli embrioni, aborto, ecc… La nazione con queste contestazioni -conclude il ministro-, è minata nel suo “ideale”. Dopo questo discorso da “delirio”, il ministro a minacciato i manifestanti di “rappresaglia” in caso di disordine pubblico. Per l’occasione, sono stati mobilitati più di 2500 poliziotti, cifra superiore alla presenza militare francese in Mali e nella Repubblica del Centro Africana. A questo punto, la Manif, aveva chiesto la presenza di ufficiali giudiziari che in un primo tempo avevano accettato. Sabato sera, gli stessi, annunciavano che il ministro si era opposto, in quanto non erano in grado di distinguere i poliziotti in civile in mezzo alla folla dai manifestanti.Le ferrovie francesi e la metropolitana di Parigi, per domenica hanno annunciato la chiusura di tante linee ferroviarie, per non permettere i partecipanti di giungere al luogo della manifestazione. Di fronte alla schizofrenia del governo, sono stati organizzati più di 450 pullman pieni di famiglie (questa volta per prudenza senza bambini). Nonostante l’ostruzionismo delle autorità, 40.000 manifestanti si sono ritrovati a Lione ( per la polizia invece erano solo 20.00). Mentre 500.000 hanno manifestato a Parigi. La prefettura ha diminuito il numero facendo scendere i partecipanti a 80.000. Il Vescovo di Bayonne, Mons. Marc Aillet, ha invocato sui partecipanti, la benedizione di Dio, che ha portato al corteo cielo azzurro e sereno! Le personalità presenti a Lione erano tantissime. Tra questi spiccavano: Mons Barbarin,
Cardinale e Arcivescovo di Lione, Luca Volontè, Presidente del gruppo parlamentare europeo PPE, Tugdual Derville, Delegato Generale dell’associazione “alleanza per la VITA”. Ludovine de la Rochère della Fondazione Lejeune nonché Presidente della Manif Pour Tous e Albéric Dumont (22 anni) straordinario “manager” e organizzatore di tutte le MPT, sono stati aggrediti da una quindicina di “sinistroidi” mentre uscivano dalla Prefettura della Polizia di Parigi, dove si erano recati per mettere a punto gli aspetti organizzativi della manifestazione. Qualche ora prima di iniziare, la prefettura voleva bloccare l’evento. Incredibile! Prima dell’avvento di questo governo, per organizzare le manifestazioni, bastava una semplice dichiarazione dove si certificava –dichiara l’ex ministra Christine Boutin, presidente onoraria del partito cristiano democratico-, la natura non violenta dell’evento. Le due manifestazioni sono state esempio di calma, serenità, serietà. Sono state scandite – le manifestazioni-, da tempi di riflessione e di silenzio. I media abitualmente sospettosi o critici, non hanno potuto negare l’evidenza. Questa immagine è stata presa in diretta “live”. Gli organizzatori hanno dovuto in fretta stabilire un secondo percorso, perché nel primo non c’era più posto per nessuno. Infatti c’era ancora tanta gente al punto di partenza.
Ecco altre foto:
Estratto del comunicato finale : “Un’onda blu bianca e rosa composta da tante famiglie e da numerosi giovani hanno invaso le strade di Parigi e di Lione. Eravamo più di 500 000 a Parigi e 40 000 a Lione. Le manifestazioni sono svolte con calma da parte dei partecipanti. Le centinaia di migliaia di manifestanti hanno potuto portare con determinazione all’attenzione di tutti le loro rivendicazioni. A Parigi, i 7 chilometri delle strade previste per il corteo che vanno dalla scuola militare a piazza Denfert Rochereau, erano stracolme. Il presidente della Repubblica e il suo governo devono trarne le dovute conclusioni. Le loro risposte sono attese da una maggioranza di francesi. Ecco i dati dell’ultimo sondaggio in merito alle rivendicazioni del popolo di LMPT: 76 % dei francesi pensano che la politica fiscale penalizzi pesantemente le famiglie, il 58 % considerano che la politica del governo porti danni ai valori della famiglia; il 51 % si oppongono alla procreazione artificiale per le “coppie”; il 54 % si oppongono alla alla gestazione fatta da altre donne. L’ampiezza della manifestazione è andata oltre ogni previsione. (Nessuna forza politica in Francia è stata in grado di organizzare quello che le famiglie hanno fatto domenica. Ieri sera un rappresentante del partito socialista, forse affascinato da ciò che aveva visto in televisione, ha lanciato un appello affinchè sia garantita a tutti la libertà). Il presidente della Repubblica e il suo governo adesso sono costretti a pronunciarsi chiaramente sulle nostre rivendicazioni (Ludovine de la Rochère, Présidente de La Manif Pour Tous). Giunge proprio in questo istante la seguente notizia: il governo francese ritira il suo progetto di legge sulla famiglia! E’ la prima consolante vittoria della Manif Pour Tous! Avanti con gioia! di Padre Thierry Serrano
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