La Chiesa maltese si prepara all’arrivo di Papa Francesco domani mattina a Malta, mèta del 36.mo viaggio apostolico del suo Pontifcato.
Una “occasione per andare alle sorgenti dell’annuncio del Vangelo”, l’ha definita il Papa, in un luogo che vide dal naufragio dell’apostolo Paolo, nel 60 dopo Cristo, l’inizio della cristianizzazione dell’isola.
Un viaggio fortemente voluto dal Papa e già rimandato a causa della pandemia e che sarà segnato anche dal tema dell’accoglienza, ancora più attuale oggi in Europa con l’esodo di centinaia di migliaia di profughi dall’Ucraina.
“E’ un profeta che viene fra di noi”, ci dice Francesca, una delle volontarie giovani dell’accoglienza, che incontrerà Papa Francesco durante la celebrazione della Messa al Piazzale dei Granai. “Per noi giovani il Pontefice è un punto di riferimento che ci spinge a resistere alla cultura dominante, cercando di riconoscere Gesù tra i fratelli, specialmente i più bisognosi. Qui a Malta ne seguiamo molti”
L’attesa della Chiesa di Malta
Ad accompagnare Papa Francesco nelle tappe del suo viaggio ci sarà anche monsignor Charles J. Scicluna, presidente della Conferenza episcopale maltese e arcivescovo de La Valletta, dal 2015 arcivescovo metropolita di Malta e particolarmente impegnato nell’ambito degli abusi del clero in seno alla Congregazione per la dottrina della fede, per la quale è segretario aggiunto.
Come si sta preparando l’Isola all’arrivo del Papa, a livello pratico? Sia i cittadini sia le autorità. in questi giorni ha giurato il nuovo premier. Che atmosfera c’è nell’Isola, come si sta preparando?
R. – C’è una grande aspettativa. Evidentemente, le elezioni del fine settimana scorso ancora sono all’ordine del giorno: si forma il nuovo governo; questo è un momento della vita civile che non si può disattendere. Ma i preparativi vanno a gonfie vele e noi preghiamo perché sabato e domenica ci sia bel tempo perché, come si sa, nelle isole mediterranee, quando tira vento, tira veramente forte …
Il programma del viaggio
Cinque saranno i discorsi in due giorni, a partire da quello sabato mattina al palazzo del Gran Maestro alla Valletta rivolto alle autorità maltesi e al corpo diplomatico, cui seguirà l’incontro di preghiera al Santuario mariano di Ta’Pinu nell’isola di Gozo.
Domenica Francesco incontrerà i gesuiti di Malta in un incontro privato e poi pregherà nelle grotte di San Paolo a Rabat. In mattinata la Santa Messa al Piazzale dei Granai a Floriana cui seguirà la recita dell’Angelus e, nel pomeriggio, la visita al centro migranti “Giovanni XXIII Peace Lab”, dove il Pontefice incontrerà circa duecento persone, prevalentemente provenienti dall’Africa.
“Non ci saranno accortezze speciali, ma quelle che ci sono sempre”, ha ribadito poi Bruni facendo riferimento al dolore al ginocchio che aveva costretto Papa Francesco a cancellare alcuni eventi nelle scorse settimane.
Puoi leggere l’intervista a Mons. Scicluna, Arcivescovo di Malta qui