Tra i vari incontri della mattina Papa Francesco ha ricevuto il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e ha nominato mons. José Luis Mollaghan, finora arcivescovo metropolita di Rosario, come membro della Congregazione per la Dottrina della Fede nell’erigenda Commissione di esame dei ricorsi di Ecclesiastici accusati per delicta graviora. Quindi l’incontro con i Vescovi Messicani (disponibile il video), con il Re del Barhein per chiedere ancora pace per il Medio Oriente (disponibile il video) ed il premier polacco (nella foto dell’articolo), incontro che si è svolto ovviamente nel ricordo di San Giovanni Paolo II da poco canonizzato ed in previsione della Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia del 2016.
Francesco ai vescovi messicani: ‘vivete la fede senza complessi’
Vivete la fede “con coerenza e senza complessi” per migliorare un contesto sociale segnato da “numerose violenze”. Lo indica Papa Francesco nel discorso consegnato ai vescovi del Messico, ricevuti in udienza in occasione della loro visita
ad Limina. Lo sguardo del Papa latinoamericano è come un oceano di comprensione. Il Messico, afferma all’inizio del suo discorso, è intimamente cristiano e se si ignora questo non si può comprendere sul serio nessun Paese dell’America Latina. Ciononostante, la Chiesa locale deve compiere sforzi enormi per incidere in un tessuto dove, sopra la radice di una fede innata, è andata crescendo e solidificandosi una incrostazione di problemi socialmente gravi.“Conosco – scrive Papa Francesco ai presuli – le vostre fatiche per i bisognosi, per quelli senza risorse, i disoccupati, coloro che lavorano in condizioni subumane, senza accesso ai servizi sociali, immigrati in cerca di migliori condizioni di vita, gli agricoltori… So della vostra preoccupazione per le vittime del narcotraffico e per i gruppi sociali più vulnerabili, e dell’impegno per i diritti umani e lo sviluppo integrale della persona”. E sul punto, esprime a braccio con i presuli radunati in Sala Clementina questa considerazione: “Cuando vos no podéis arreglar las cosas con el hijo… Quando non si riuscite a risolvere le cose con il figlio andate dalla Madre, che risolverà le cose… Credo che Maria non vi lascerà soli di fronte a tanti problemi, così dolorosi: parte dei suoi figli che attraversano la frontiera, tutti i problemi delle migrazioni, quelli che non arrivano dall’altra parte… Ci sono figli che muoiono, figli che sono morti per la mano di sicari ingaggiati… Tutti questi problemi seri… E poi la droga che è una cosa che soffrite molto seriamente”.
Lo sguardo di Papa Francesco è attento anche alle realtà interne della Chiesa messicana. Nel discorso consegnato ai presuli, parla dei laici, del fatto che “la missione della Chiesa non può prescindere” dal loro contributo e che quindi hanno bisogno di essere formati perché anche grazie a loro diventi “visibile la dimensione pubblica della fede”. Da ruolo dei laici a quello delle famiglie, riaffermate come entità fondamentali per la trasmissione della fede in un periodo in cui essa fa fatica a diffondersi. Vi incoraggio, è l’esortazione del Papa ai vescovi, “a intensificare pastorale familiare – sicuramente il valore più caro per i nostri popoli – perché, di fronte alla cultura disumanizzante della morte, sia sostenitrice della cultura del rispetto per la vita in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale”.
Le ultime riflessioni sono in particolare per la valorizzazione del “potenziale della pietà popolare” e sull’importanza delle parrocchie, perché lì – dice Papa Francesco – si insegni a vivere la fede “con coerenza e senza complessi nella società attuale”. Il tutto viene poi suggellato dalla raccomandazione, quella di custodire sempre la doppia trascendenza”: “Trascender en la oración al Señor: no deje la oración… La prima trascendenza è nella preghiera al Signore: non dimenticate la preghiera. E’ il negoziare dei vescovi con Dio per il proprio popolo. Non lo dimenticate! E la seconda trascendenza, la vicinanza al proprio popolo”. Il servizio di Alessandro De Carolis per la Radio Vaticana
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Incontro con il premier polacco Tusk
Un colloquio nel segno di Papa Wojtyla e della Gmg di Cracovia. È quello che ha impegnato Papa Francesco e il primo ministro della Polonia, Donald Tusk, il quale ha successivamente incontrato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato dall’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.
“Nel corso dei cordiali colloqui – informa una nota della Sala Stampa Vaticana – è stata ricordata la recente canonizzazione di Giovanni Paolo II e la sua rilevanza per la Nazione polacca. Il primo ministro ha espresso vivo compiacimento per la visita che Sua Santità compirà in Polonia nel 2016, in occasione del raduno internazionale della gioventù. Ci si è poi soffermati sul quadro sociale ed economico del Paese”. Infine, conclude la nota, “c’è stato uno scambio di vedute sull’attuale situazione internazionale. In particolare è stata espressa preoccupazione per le persistenti tensioni nell’Europa orientale”.
Papa Francesco riceve il re del Bahrein: impegno per la pace e la stabilità del Medio Oriente
Papa Francesco ha ricevuto, stamani, il Re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa, che ha successivamente incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, accompagnato da mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nel corso dei colloqui, informa una nota della Sala Stampa vaticana, “sono stati passati in rassegna alcuni temi di comune interesse, con particolare riferimento all’impegno a favore della pace e della stabilità nel Medio Oriente”. Ancora, si è parlato della “promozione del dialogo e della coesistenza pacifica fra tutte le componenti della società”. Infine, rileva la nota, “si è rilevato il positivo contributo che la minoranza cristiana apporta al Paese” ed è stato “espresso l’apprezzamento per l’interessamento personale di Sua Maestà alle necessità della Comunità cattolica locale”.
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Servizio coordinato da Francesco Rossi della Redazione Papaboys
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